“Io sono d’accordo che la Stella Maris, nata come colonia durante il periodo fascista, localizzata a tal fine di fronte al mare, deve mantenere la sua prima destinazione e cioè colonia estiva per i bambini, –scrive Di Stefano–immaginiamo di avere durante il periodo estivo una vera e propria cittadina turistica a misura di bambino, con il conseguente ritorno di immagine nazionale e internazionale proprio di fronte c’è una larga spiaggia libera.
Le soluzioni prospettate ultimamente dall’Alberghiero all’Accademia di belle arti, perché non pensare anche ad una facoltà universitaria ad indirizzo turistico? Mentre all’ultima quella del casinò aggiungerei un bella casa chiusa tipo Amsterdam, leggi permettendo, se si pensa ad un turismo pruriginoso.
Rimango comunque convinto, che la struttura debba essere utilizzata solo ed esclusivamente a scopi sociali, colonia d’estate e per il resto dell’anno, di utilizzarla a scopi di aggregazione, tipo ludoteca, centro diurno per disabili, associazionismo cattolico, asili nido, scuola materna e tutto quello per il sociale che manca a Montesilvano e trovare inoltre, spazi anche per la cultura del tutto o quasi inesistenti sul territorio e mi batterò affinché tutto questo diventi realtà.
Cosa importante, inoltre e che l’area esterna debba essere adibita a verde pubblico. Una struttura del genere più unica che rara, deve essere immersa nel verde che si confonde col mare e non pensare di fare strutture di cemento aggiuntive.
Non deturpare tutte le caratteristiche architettoniche della Stella Maris e delle aree adiacenti, vogliamo che questa struttura torni a volare nella fantasia dei cittadini di Montesilvano.
Facciamo finalmente qualche cosa per i cittadini e non per accontentare gli speculatori”.