venerdì , 22 Novembre 2024

Strada Parco, PRC-SE denuncia mancanza di luce, disagi e atti di vandalismo

“La strada parco a tutt’oggi è l’unico spazio libero dalle auto tra Montesilvano e Pescara, per questo molto frequentato, basta fare una passeggiata in questi giorni per rendersene conto, –scrive Di Sante nella nota stampa– eppure la vita di pedoni, ciclisti, grandi e piccoli è messa a dura prova. La pessima scelta di installare pensiline in vetro e il vandalismo fanno sì che puntualmente una pensilina vada in frantumi con il consueto tappeto di vetri a terra, come accaduto in questi giorni all’incrocio con Via Marinelli a Montesilvano, dove per non farci mancare nulla puntualmente i cassonetti per la raccolta rifiuti, posti all’imbocco della Strada parco (lato nord), traboccano con annessa discarica, (insomma una bella cartolina a pochi passi dal mare, in questi giorni di festa.

 

È davvero incredibile che dopo l’elettrificazione (sono comparsi cartelli, quasi su ogni palo) il tratto di Strada Parco tra Via Marinelli e Viale Europa è tutt’ora al buio. In quel tratto l’illuminazione sulla Strada parco-Viale della Liberazione è l’unica illuminazione –commenta il segretario PRC-SE– visto che è stata da anni rimossa l’illuminazione nella strada, traversa di Via Marinelli, che corre parallela alla strada Parco, con numerose case e i condomini lasciati al buio. Come sempre c’è un gran (s)parlare di sicurezza e degrado con la solita caccia ai capri espiatori di turno, eppure per accrescere la percezione della sicurezza, basterebbe accendere l’illuminazione pubblica, ma non viene fatto, perché?

 

Perché l’ultimo tratto della Strada Parco-Viale della Liberazione è ancora al buio? Cosa attendono il sindaco Maragno e il presidente Tonelli di TUA per accendere i lampioni? Chi deve occuparsi della sostituzione dei tanti lampioni rotti nel tratto Via Marinelli – Le Naiadi? Perché non si procede a sostituire i lampioni rotti?

 

L’appalto sulla strada parco –continua Di Sante– è un’enorme buco nero, dalla mancata trasparenza al fallimento della ditta che avrebbe dovuto fornire i mezzi, passando per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche. Rifondazione Comunista, ambientalisti e comitati avevano denunciato per tempo le enormi incongruenze, Regione, Comuni ed ex GTM avrebbero fatto bene a ravvedersi invece di proseguire con un progetto fallimentare e sprecare un fiume di denaro pubblico”.

 

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