Tre storie di donne vissute in manicomio, alcune di loro recluse perché semplicemente non aderivano ai duri canoni della società, donne che non riuscirono ad esprimere personalità adeguate agli stereotipi culturali del momento e che non erano tagliate per vivere pienamente solo il ruolo di madri e mogli.
Le protagoniste Giuliana (Costaglione), Lucia (Di Tonno) e Anna (Papagna) rappresentano anche le tre età della donna con le loro problematiche divenute in quel luogo vere e proprie patologie. Una piéce di teatro musicale, ispirata a storie vere in cui le protagoniste interagiscono attraverso i loro racconti e le loro drammatiche vicende. L’Orchestra Femminile del Mediterraneo è la quarta protagonista e rappresenta l’ambiente, il manicomio in stato di degrado e abbandono chiuso dopo la legge Basaglia, un posto però in cui le anime delle donne continuano a vagare senza dignità e senza più un nome.
La musica è anche la parte più intima ed emotiva delle tre donne e avrà il potere di ridare vita alle protagoniste durante la narrazione. Le musiche sono di Arvo Part, Fabio Vacchi, Diego Conti e Ada Gentile. La regia musicale di Antonella De Angelis. Le scenografie di Francesco Vitelli.
“Una memoria da recuperare – spiega la giornalista Alessandra Portinari -, una brutta pagina della storia italiana da riportare alla luce anche per colmare il vuoto che purtroppo con la legge Basaglia non è riuscita a risanare. I manicomi in alcuni casi somigliavano più a lager che ad ospedali. Fino a qualche anno fa chiunque poteva ritrovarsi rinchiuso in un manicomio. Bastava la firma del sindaco, senza particolari perizie psichiatriche, per far rinchiudere qualcuno come è accaduto alle protagoniste di Snaturate”.
“Alcune donne soffrivano di depressione post partum – afferma la direttora Antonella De Angelis – o altre della sindrome climaterica o semplicemente erano considerate “libertine” e fuori dalla morale di quel tempo. Il manicomio era un luogo di dolore ma anche di vergogna, un posto che faceva paura perché nessuno conosceva bene quella realtà, un luogo dimenticato da Dio e dall’uomo”.
“C’era la censura spesso adoperata per far calare una coltre di silenzio su tutto ciò che accadevano in quei luoghi – prosegue l’attrice Susanna Costaglione -. Le famiglie poi abbandonavano un loro congiunto senza volerne più sapere e perché come nei casi di certi bambini e ragazzi autistici non potevano più occuparsi di loro”.
“Questo spettacolo racconta una realtà scomoda troppo a lungo ignorata, lasciata cadere nell’oblio – conclude l’attrice Tiziana Di Tonno – . Snaturate vuole restituire la dignità a tutte quelle donne dimenticate nei manicomi e vuole riportare alla luce le loro lettere mai giunte ai destinatari e allegate alle cartelle cliniche delle pazienti”.
Lo spettacolo, sostenuto dall’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Commissione Pari opportunità regionale e della Provincia di Pescara, concluderà anche la mostra di documenti e fotografie “I Fiori del male donne in manicomio nel regime fascista” al Circolo Aternino, in piazza Garibaldi a Pescara, dal 6 al 23 aprile.
La pièce al Teatro Massimo è a favore dell’Angsa Abruzzo (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) per la Giornata Mondiale dell’Autismo, la giornalista Mila Cantagallo nella serata presenterà le associazioni e le strutture regionali che si occupano di autismo come la Fondazione Paolo VI, Il Cireneo Onlus, l’Associazione Alba Onlus e l’Associazione Carrozzine Determinate.