Si parlerà del terzogenito, Gioacchino (Pescara 1903 – Guardiagrele 1982), l’unico della dinastia per il quale l’attività di ‘pittore’ di maioliche rappresentò quella primaria, esercitata per la gran parte della vita a Rapino così da poter essere annoverato, a buon diritto, tra i decoratori di questo centro ceramico: dagli esordi, alla partecipazione alla Prima Biennale Internazionale delle Arti Decorative di Monza, dove riuscì a farsi apprezzare dalla critica, alla fama che però non raggiunse mai tanto da venir chiamato in famiglia il ‘Milite Ignoto’, agli anni trascorsi nel borgo alle falde della Maiella, ai problemi economici che lo costrinsero a lavorare per qualche tempo nella locale fabbrica Bozzelli, alle tarde importanti commissioni di pannelli decorativi.
<Con questo ciclo di conferenze, afferma Rosaria Morra della Delegazione FAI di Pescara, che è parte del programma annuale 2017 del FAI dal nome: “SALOTTO FAI – Focus su: arte e cultura” – si è voluto evidenziare la riscoperta di questa famiglia patriarcale di artisti che costituisce un caso unico e del tutto particolare nella storia dell’arte italiana degli ultimi centoventi anni, perché si è manifestata nella continuità di ben cinque generazioni con la capacità di cimentarsi e distinguersi in diverse forme artistiche: pittura, ceramisti, litografi.
Ringraziamo di nuovo i Relatori per aver contribuito con il loro impegno a sensibilizzare la collettività alla conoscenza delle ricchezze artistiche del territorio>.