giovedì , 21 Novembre 2024

I Testimoni di Geova si attivano per un’iniziativa mondiale contro la minaccia di proscrizione in Russia

New York –  Minacciati dal pericolo di un’imminente proscrizione delle loro attività in Russia, i Testimoni di Geova lanciano una campagna a livello globale per fare appello direttamente al Cremlino e ai funzionari della Corte suprema. Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova invita gli oltre 8.000.000 di Testimoni in tutto il mondo a partecipare inviando le loro lettere.

Il 15 marzo 2017 il Ministero della Giustizia ha presentato un’istanza alla Corte suprema della Federazione Russa con l’accusa di estremismo nei confronti del Centro Amministrativo dei Testimoni di Geova in Russia nell’intento di farlo chiudere. L’istanza ha anche l’obiettivo di proscrivere le attività del Centro Amministrativo. Se la Corte suprema accogliesse questa istanza, la sede nazionale dei Testimoni, vicino a San Pietroburgo, verrebbe chiusa. Di conseguenza, le circa 400 associazioni religiose locali registrate verrebbero sciolte e le attività delle oltre 2.300 congregazioni dei Testimoni di Geova della Russia verrebbero considerate illegali. Le proprietà della filiale, come pure i luoghi di culto in cui si radunano i Testimoni di tutto il paese, potrebbero essere confiscate dallo Stato. Inoltre i singoli testimoni di Geova potrebbero essere perseguiti penalmente per il loro impegno nelle loro normali attività religiose. La Corte suprema si pronuncerà sull’istanza il 5 aprile.

“Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova desidera richiamare l’attenzione su questa situazione critica”, afferma David Semonian, un portavoce dei Testimoni presso la loro sede mondiale. E aggiunge: “Perseguire cittadini pacifici e rispettosi della legge come se fossero terroristi è chiaramente un’applicazione impropria della legge contro l’estremismo. Queste accuse sono del tutto prive di fondamento”.

Non è la prima volta che i Testimoni si impegnano in una simile campagna mondiale. Circa 20 anni fa scrissero lettere per difendere i loro compagni di fede della Russia in risposta alla propaganda diffamatoria a opera di alcuni esponenti delle autorità di allora. Anche in precedenza avevano inviato lettere a funzionari di altri paesi, come Corea, Giordania e Malawi, per indurli a porre fine alla persecuzione nei confronti dei Testimoni.

“È evidente che leggere la Bibbia, cantare e pregare con i propri compagni di fede non sono atti criminali”, prosegue David Semonian. “Speriamo che questa campagna mondiale spinga i funzionari della Russia a porre fine a questo trattamento ingiustificato nei confronti dei nostri compagni di fede”.

Fonte JW.ORG

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