1. L’acronimo UIA, Urban Innovative Action initiative, è il nome di un bando della comunità europea a cui il Comune di Pescara partecipa con un progetto che coinvolge diversi operatori pubblici e privati nel campo della mobilità sostenibile (tra cui TUA, l’agenzia regionale del trasporto pubblico abruzzese, l’Università D’Annunzio di Chieti, per l’analisi delle esigenze di mobilità degli studenti universitari, e altre aziende che offrono software, servizi e attrezzature) per un progetto di mobilità innovativo su cui si chiedono finanziamenti europei per alcuni milioni di euro.
2. Il progetto prevede la localizzazione di 4 Hub, nodi-stazione di accesso, di scelta del mezzo, di servizi, di informazione e contatto. Gli Hub sono dotati di un centinaio di mezzi leggeri a disposizione per gli utenti, bici, auto elettriche, veicoli innovativi, pubblici in modalità “sharing“. Il progetto, le aziende coinvolte, il processo partecipativo, sono fortemente innovativi.
3. Si tratta di un’ottima iniziativa di “captatio pecuniae“, che ha i numeri per avere successo, in cui si valorizza il ruolo della neoassunta manager dello staff del Sindaco di Pescara per i progetti europei, Barbara Becchi. Mi sono domandato anzi, come mai una tale capacità professionale nel gestire progetti europei non venga messa a disposizione anche degli altri comuni dell’area metropolitana, alzando la posta e la valenza dei progetti. Ecco, perché questo è il primo problema. Il progetto è tutto chiuso all’interno del comune di Pescara, e, parlando di mobilità, seppur innovativa, non colpisce il cuore del problema.
4. Perché la mobilità è un fenomeno complesso che connette attrattori, origini e destinazioni, in maniera sempre più erratica e bidirezionale, non solo con pendolarismo periferia-centro, ma spesso anche centro-periferia, per cinema, mercati, convegni, servizi, tempo libero. E forse qui “i mezzi non giustificano il fine”. Ottimo progetto ma irragionevole localizzazione.
5. Non ha senso concentrare importanti investimenti per la mobilità sostenibile operando solo nella città centrale dove si manifestano i problemi, senza nulla fare nell’hinterlanddove gli stessi problemi si generano. Si aumenta irragionevolmente il gap, ossia la distanza, tra i finanziamenti, e quindi le azioni, di cui gode il capoluogo Pescara e quelli di cui godono altri comuni. Comuni dell’hinterland che ormai sono un unico organismo con la città centrale. E lo sanno molto bene gli oltre 100 mila abitanti che hanno votato al referendum per la Grande Città. In particolare Montesilvano, terza città d’Abruzzo che ha quasi la metà degli abitanti di Pescara non ha affatto la metà delle risorse e degli investimenti di cui gode il capoluogo. Addirittura non ha nemmeno un piano del traffico, obbligatorio, e genera un volume di traffico di 70 mila veicoli al giorno, solo sulla stretta fascia costiera Nord.
6. E’ come se, per assurdo, io spendessi tutti i finanziamenti della sanità nelle cure palliative dei tumori e non facessi niente per la prevenzione e cura iniziale della malattia. Soprattutto nel campo della mobilità, la strategia più efficace è quella di spostare la mobilità dai modi più costosi e impattanti a quelli sostenibili, catturando il traffico prima che entri nel centro città, con parcheggi di interscambio, hub o centri intermodali di raccordo esterni.
7. In particolare, inoltre, la mobilità innovativa, fatta di smartphone, pagamenti elettronici, mezzi elettrici leggeri, modal sharing e servizi a chiamata, è un servizio specialistico per utenti esigenti, city users e utenti professionali. In primo luogo studenti, turisti, professionisti che arrivano per convegni, spettacoli, manifestazioni, per studio o lavoro specialistico. I sistemi di mobilità innovativa per costoro dovrebbero connettere i terminali del trasporto intercity e interurbani e grandi poli dei servizi: aeroporto, stazione ferroviaria, università, ma anche Palacongressi, Grandi Alberghi, grandi centri commerciali e poli specialistici dei servizi. Da qui si parte, qui si arriva, per proseguire e distribuire il viaggio in maniera erratica con le modalità innovative. Può fare a meno Pescara e l’area metropolitana di 4 mila posti letto alberghieri, del Palazzo dei congressi d’Abruzzo, di 12 sale cinematografiche e della linea TCSP, di trasporto pubblico in sede propria sulla Strada Parco, che a Montesilvano in zona alberghi dovrebbe avere un importante centro di interscambio per il park-and-drive, e proseguire poi sui nuovi ponti fino a Silvi ? Forse occorre aggiungere qualche Hub al progetto di Pescara e dargli un respiro metropolitano per renderlo di livello europeo.
8. E da ultimo, ma non meno importante, non si dica che non c’è l’accordo tra i comuni, che non ci sono gli enti sovraordinati o una cabina di regia per affrontare i problemi di questa città. Questa, la Grande Città che oggi va da Francavilla a Silvi e da Pescara almeno fino a San Giovanni Teatino, e sta andando verso Chieti ed i comuni delle colline della Val Pescara e del Tavo-Saline. Questa è l’unica città vera. Quella con cui confrontarsi. E se i sindaci non rispondono agli appelli, ed i politici sentono leso il proprio ruolo locale, si progettino soluzioni per i cittadini, gli operatori economici e le realtà territoriali, facendo riferimento ad essi e proponendosi come leader di questa nuova, sostanziale realtà. Perché se si può fare per il servizio di trasporto pubblico, il servizio sanitario, le reti di acqua, luce gas, si deve fare anche per la pianificazione della mobilità, l’urbanistica e le strategie territoriali.
Non esiste che Pescara si faccia un Piano Urbano del Traffico che finisce a Santa Filomena o al Villaggio Alcyone. Né che Montesilvano, con 55 mila abitanti possa continuare a non avere un PUT obbligatorio per comuni molto più piccoli. Né ha senso che si possa fare un Piano urbano per la mobilità sostenibile che si limiti ad un quartiere di questa città (Pescara), o un progetto per la mobilità innovativa limitato a Pescara, ignorando la vera dimensione di questa città e dei fenomeni di mobilità. Non ci sono confini o limiti amministrativi che possono impedirlo. Il sindaco di Pescara, Alessandrini, proponga, e il presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso garantisca. La città estesa che qui vive e lavora li nominerà loro sindaco e presidente. E si comincerà a vedere un pezzo di Europa sull’Adriatico,
*Webstrade.it – Pres. comitato Saline-Marina-PP1 di Montesilvano