“Nonostante la rilevanza del tema, quello della salubrità dell’acqua, e nonostante la richiesta di chiarimenti puntuali e circostanziati, la risposta ai miei interrogativi è stata affidata ad un’improvvisazione dell’Assessore Lolli che non è riuscito a far luce su molti dei punti che avevo sollevato.
Mi chiedo che valore possano avere promesse sul potenziamento delle forme di controllo, intervenute del resto solo a seguito della rilevanza mediatica della vicenda, se, fino ad oggi, non si è riusciti neppure a fare chiarezza su quello che è accaduto e cioè se, in tutti questi anni, a partire dalla scoperta della sorgente sotto il Gran Sasso siano stati rispettati o meno gli standard di sicurezza nella captazione delle acque e perché se, come sostenuto da Lolli, non è vero che vi siano stati sversamenti di inquinanti, la Regione abbia ritenuto opportuno dichiarare lo stato di emergenza idrica. E, soprattutto, per quale motivo, nonostante si continui a decantare la qualità delle acque del Gran Sasso, la Ruzzo reti stia mettendo in campo sistemi di approvvigionamento da fonti alternative, come il potabilizzatore di Montorio al Vomano, offrendo ai cittadini teramani acqua di minor pregio a costi più elevati.
A tutto questo non è stata data risposta alcuna ed i dubbi che avevo sollevato nella mia interrogazione restano tali. Dubbi che si vanno ad aggiungere ai tanti lati oscuri di questa vicenda ed alla totale mancanza di trasparenza e chiarezza da parte della Ruzzo reti.
Mi spiace constatare – ha concluso Mercante – che su una faccenda così importante vi sia stato un atteggiamento tanto superficiale da parte del Governo regionale che neppure questa volta è riuscito a farsi garante della tutela e salute dei cittadini”.