Come fare a educare alla legalità le nuove generazioni? Come avere una chance di ottenere la loro attenzione? Semplice: mettendo insieme un cantautore emiliano, un giornalista siciliano delle Iene e un testimone di giustizia campano con una storia incredibile.
Marco Ligabue sta riscuotendo un ottimo successo con i suoi dischi e le sue attività a favore della legalità, è appena uscito il suo nuovo disco Il mistero del dna.
Ismaele La Vardera è presidente dell’Associazione nazionale Verità scomode, palermitano. Inviato dell’emittente televisiva Telejato, oggi giornalista delle Iene, si occupa, soprattutto, di giornalismo di inchieste. Un suo servizio sulla vicenda degli scrutinatori di Villabate (Palermo), viene ripreso dal programma tv “Le Iene”, dopo questo servizio il sindaco e gli assessori del paese rassegnano le proprie dimissioni. Qualche mese dopo, Ismaele, conosce Marco Ligabue a cui racconta la sua vicenda. L’artista scrive una canzone sulla tematica che ripercorre la storia del giovane Ismaele, sulle base delle poche parole che si sono scambiati. Nasce così Il silenzio è dolo, prima collaborazione sul tema legalità. Scuole e piazze interagiscono bene con il racconto musicale e il sodalizio con Ismaele si evolve. In breve i due incontrano 100.000 studenti in giro per l’Italia.
Durante questo girovagare, s’imbattono in Benedetto Zoccola, commercialista di Mondragone, che ha detto no alla richiesta di pizzo della camorra denunciando i suoi ricattatori. Per il suo rifiuto, Benedetto ha subito 10 attentati. Quello più tragico un anno fa. Una bomba viene fatta esplodere nel suo ufficio provocandogli la perdita permanente della vista da un occhio e dell’udito in un orecchio.
Oggi Benedetto Zoccola vive sotto scorta. Ma non si arrende.