I computer sono stati acquistati con i diritti d’autore del libro “Pensieri nel tempo” di William Di Marco (Verdone editore). “I Pensieri nel tempo”, ha spiegato Di Marco parlando del suo libro, “vorremmo che rimanessero perché una caratteristica dei libri è quella dell’identità territoriale. Siamo arciconvinti, come associazione, che la cultura di restare legati alle proprie origini è fondamentale perché, per citare Tolstoj, non potremmo mai essere universali se non ci radichiamo forte nel nostro territorio”.
Dopo i saluti del vicesindaco Tacchetti e degli assessori Bruscia e Di Bartolomeo – che hanno ringraziato l’associazione per il lavoro che svolge nella città, e non solo per la donazione, ha preso la parola la direttrice della biblioteca. “Spesso le biblioteche sono un po’ i fanalini di coda dei servizi comunali”, ha sottolineato Maria Antonietta Marinaro, “perché è un momento di grandi ristrettezze economiche e gli enti, quando devono scegliere le priorità di investimento, sono costretti a optare per le maggiori emergenze sociali. Ma le biblioteche sono vitali perché, per esempio, permettono di far crescere giovani più preparati per costituire la classe dirigente del futuro; vanno quindi sostenute anche con questi interventi esterni, dei privati o delle associazioni”.
“E’ un cittadino benemerito William Di Marco”, ha concluso il sindaco Sabatino Di Girolamo, “perché le sue iniziative durano da tanti anni e sono incisive e intelligenti. Porta sempre a Roseto dibattiti di alto livello che qualificano la nostra città. Inoltre, l’associazione, ha regalato anche dei defibrillatori che poi sono stati distribuiti in diversi punti di Roseto. Quindi grazie per questa operosità che mette a servizio di tutti”.
La consegna rientra nel programma Bongenismo. Con questo termine si indica l’atteggiamento in cui si riconosce una persona che mette a disposizione della collettività il proprio spirito d’iniziativa. Tale posizione parte da una profonda riflessione personale, in cui non si fa riferimento alla sola condizione che pone un soggetto al servizio della società, bensì all’affermazione del senso di apertura dello stesso verso gli altri, identificando tale processo con la volontà di fare azioni di mirata generosità (generosità operativa).
Non si parla, quindi, di sponsorizzazione o finanziamento di un progetto, ma dell’esecuzione materiale, seguendo passo dopo passo il fine dell’iniziativa.
È un intervento diretto nel sociale, all’insegna della responsabilità partecipativa di individui, imprese e soggetti collaborativi.