“Il nostro convegno, – ha sottolineato la Presidente Romina Di Costanzo – oltre che un momento celebrativo, vuole approfondire il percorso storico che ha portato alla commemorazione di questa data, l’origine del suo simbolo, la mimosa, le lotte, le conquiste politiche economiche e sociali ma anche le discriminazioni e i soprusi subiti nel corso dei secoli fino ai giorni nostri, che vedono l’8 marzo una degenerazione ad una festa di stampo consumistico. Riteniamo sia compito fondamentale della nostra Commissione incidere sulle generazioni future a livello formativo a sviluppare una coscienza critica e educare al rispetto reciproco”.
La complessità storica legata alla questione femminile è stata analizzata dal prof. Enzo Fimiani a cominciare dalla ritualità, dal falso storico, alle due diverse anime complementari che contribuirono alla definizione di una coscienza politica della donna – il mondo anglosassone e l’ideologia legata alla rivoluzione bolscevica-, il ruolo della rivoluzione francese, la grande guerra, fino all’acquisizione al diritto di voto delle donne italiane.
All’analisi storica è seguito un approfondimento sociologico della prof.ssa Eide Spedicato Iengo sulla condizione femminile, sulla antropologia uniduale e relazionale, la reciprocità delle diversità, le ragioni della segregazione professionale femminile, il lavoro come elemento di emancipazione ma anche di discriminazione.
In qualità di Presidente dell’UDI Pescara, Francesca Magliulo ha ripercorso le principali tappe del movimento per la rivendicazione dei diritti delle donne a cominciare dalle battaglie portate avanti dalla sua associazione già nel 1944, fino alle conquiste successive dei movimenti femministi negli anni settanta.
Un contributo alla riflessione anche da parte della commissaria della CPO provinciale, Maria Luigia Montopolino, che, in qualità di manager di un’azienda sartoriale, ha riportato la sua esperienza diretta di gestione di una realtà lavorativa prettamente al femminile tra le difficoltà delle donne di conciliazione casa-lavoro e gli sforzi nel dare risposte adeguate alle diverse difficoltà nel contesto produttivo.
Le conclusioni a Leila Kechoud che, nella sua duplice veste di consigliera e di insegnate ha ammonito le giovani presenti in sala all’istruzione quale migliore forma di emancipazione e di liberazione femminile dai pregiudizi oltre che valido strumento per assumere consapevolezza del proprio ruolo di cittadine, mogli, madri ed educatrici delle nuove generazioni.
Tra gli istituti presenti il liceo classico D’Annunzio, il liceo artistico Bellisario Misticoni, l’istituto Nostra Signora e l’IPSIAS Di Marzio-Michetti.