giovedì , 21 Novembre 2024

Cava a Monte Castiglione a Popoli, Forum H2O e S.O.A. “a gravissimo rischio il patrimonio idrico”

Pescara – Le cave in contesti carbonatici come quelle abruzzesi possono causare gravissimi danni alle falde acquifere per questo Forum H2O e Stazione Ornitologica Abruzzese ora chiedono alla Regione Abruzzo di bocciare immediatamente il progetto di cava inviato alla regione dalla UMT Service Srl per la procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. Sabato scorso intanto,è scaduto il termine per la presentazione delle osservazioni agli elaborati progettuali.

“Ricordiamo che la proposta prevede di attivare una cava da 400.000 mc su Monte Castiglione, –commentano le associazioni ambientaliste– esattamente al centro di uno degli acquiferi più importanti del centro Italia”.

Nelle osservazioni depositate dalla S.O.A. vengono evidenziate molteplici criticità sia procedurali sia, soprattutto, di contenuto.

In particolare la S.O.A. ha citato uno dei numerosi studi scientifici che a livello internazionale accertano i gravi rischi per le acque sotterranee derivanti dalle attività estrattive. Nel lavoroImpact of quarries on karst groundwater system si può leggerePur scavando una piccola quantità di roccia rispetto al contesto la rimozione della copertura protettiva di un acquifero può causare una severa contaminazione delle acque” (lo studio è scaricabile integralmente qui: https://www.fws.gov/southwest/es/Documents/R2ES/LitCited/4TX_Sal/Ekmekci_1990_Impact_of_quarries_on_karst.pdf; alleghiamo un estratto)

Il Forum H2O invece evidenzia che lo stesso Servizio Geologico del Governo degli Stati Uniti in un ampio dossier sui pericoli derivanti dalla cave in contesti carbonatici come quello abruzzese ha stabilito, tra l’altro, che “Le cave possono modificare sostanzialmente i percorsi di ricarica e la qualità dell’acqua può degradare” (testuale “Quarrying can substantially modify the routing of recharge and water quality may be degraded“; qui il dossier completo https://pubs.usgs.gov/of/2001/ofr-01-0484/ofr-01-0484so.pdf).

Per le due organizzazioni è letteralmente folle pensare di continuare a posizionare attività fortemente impattanti in aree così delicate e vulnerabili. “La Regione Abruzzo è, tra l’altro, inadempiente da 11 anni rispetto agli obblighi di legge di tutelare le aree di ricarica degli acquiferi previsti nel Testo Unico dell’Ambiente D.lgs.152/2006 –spiegano gliambientalisti rimarcando– il sito industriale di Bussi, posto proprio lì vicino, ha già dimostrato quanto possa essere dirompente anche per le acque potabili posizionare delle potenziali sorgenti di contaminazione”.

La cava si situerebbe proprio in mezzo tra i nuovi pozzi San Rocco che riforniscono Pescara e Chieti di acqua potabile, scavati proprio per rimediare alla contaminazione dei pozzi S. Angelo, le sorgenti del Pescara e le sorgenti del S. Callisto. “Già solo questo dovrebbe far gridare allo scandalo alla sola ipotesi di posizionare lì un tale elemento di potenziale disturbo!” commentano Forum H2O e S.O.A. che mettono in luce altre criticità riguardanti la presenza di aree percorse dal fuoco e ancora “ la mancanza della Valutazione di incidenza Ambientale, l’effetto cumulo con gli altri progetti che gravano sulle aree immediatamente circostanti (ad esempio, il gasdotto Sulmona – Foligno), l’assenza di un piano cave regionale da oltre 20 anni, il mancato recupero delle cave dismesse esistenti e l’incapacità della regione di sovrintendere al settore con monitoraggi adeguati”.

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