Tra gli obiettivi c’è quello di promuovere sul territorio, attraverso un piano di collaborazione tra le forze di Polizia, i corpi di Polizia Municipale e gli istituti di vigilanza, il monitoraggio delle situazioni di interesse per la sicurezza pubblica e la sicurezza urbana; valorizzare, sotto le direttive dell’autorità tecnica di Polizia, l’efficacia dell’attività di vigilanza privata e la competenza e la professionalità delle guardie particolari giurate; favorire l’osservazione per contrastare le fenomenologie che incidono sulla sicurezza urbana; migliorare ed integrare il circuito informativo interistituzionale; attivare percorsi di confronto con le espressioni delle realtà locali.
Per le modalità di intervento, per quanto attiene a situazioni di interesse per la pubblica sicurezza, segnalazioni delle guardie particolari giurate alle sale operative degli istituti di vigilanza, e da queste alle centrali presso la Questura di Chieti e/o il Comando Provinciale dei Carabinieri di Chieti. relativamente alla sicurezza urbana le medesime segnalazioni andranno rivolte alle centrali operative dei vigili urbani. Per le comunicazioni è previsto l’utilizzo del telefono e, nei casi meno urgenti, l’utilizzo della posta elettronica certificata (pec).
Per quanto riguarda l’ambito di intervento c’è il monitoraggio di situazioni di interesse per la sicurezza pubblica e la sicurezza urbana. Specificatamente: presenza di mezzi di trasporto o di persone sospette; eventuale fuga di mezzi o persone dai luoghi del delitto; segnalazione di auto o moto rubate; segnalazione di bambini, persone anziane, persone in stato confusionale o in evidente difficoltà; segnalazione della presenza di ostacoli sulle vie di comunicazione; interruzione dei servizi di fornitura di fonti energetiche; segnalazione di allontanamento da presidi ospedalieri di persone anziane o in trattamento sanitario obbligatorio; segnalazione di ogni altra situazione che faccia ritenere imminente la commissione di reati; situazioni particolarmente significative di degrado urbano e disagio sociale; eventuali particolari situazioni rilevate nei pressi di locali pubblici o di altri luoghi di aggregazione, dalle quali possano derivare riflessi per l’ordine, la sicurezza e la tranquillità pubblica o per la sicurezza urbana.
Il protocollo ha una durata triennale ed è sottoposto a verifiche periodiche in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
“Innanzitutto c’è da sottolineare che hanno aderito tutti i comuni al di sopra dei 10 mila abitanti – ha rimarcato il prefetto di Chieti, Antonio Corona – questa è veramente una novità assoluta. Per quanto riguarda il protocollo, noi abbiano delle attività preminenti per il controllo del territorio che ci fa avere l’ausilio anche degli istituti di vigilanza, questo ci fa avere qualcosa in più di cui avevamo particolarmente bisogno. Gli addetti degli istituti di vigilanza svolgeranno normalmente le loro attività e qualora dovessero riscontrare degli elementi che potessero far pensare alla commissione di reati o degrado urbano, in quei casi segnaleranno immediatamente alle centrali di polizia per un intervento. Importante è anche la sicurezza urbana che è diversa dall’ordine e sicurezza pubblica: sono tutte quelle situazioni nelle quali possono insorgere degli elementi delittuosi perché banalmente se noi avessimo nella città una situazione in cui non funziona l’illuminazione pubblica, lì potrebbero esserci delle attività illecite. Quindi sicurezza urbana significa attivare l’illuminazione pubblica affinché non ci sia più una situazione nella quale ci possa essere un’attività illecita. Ai sindaci consiglio di prestare la massima collaborazione agli istituti di vigilanza perché la logica del protocollo è di cooperazione tra istituzioni e soggetti privati. Quindi sicuramente lavorare sulla cooperazione facilitando quella che è l’attività degli istituti di vigilanza”.