Silvi – “Forme elegantemente scolpite dal vento del mare, ramificazioni che si muovono sinuose come sculture modellate e tornite dall’incessante furia degli agenti atmosferici. I due Pini d’Aleppo di Piazza Marconi a Silvi, proprio sul lungomare, rappresentano quello che è lo spirito di noi abruzzesi: forti, gentili, piegati dalla natura ma vivi e vegeti, capaci di resistere alla furia degli elementi e allo scorrere lento e implacabile del tempo.” E’ quanto dichiara il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus che si è subito attivato per richiedere il riconoscimento di “monumentalità” in base ai criteri della Legge n.10 del 14 gennaio 2013 sul Censimento nazionale degli alberi monumentali.
In Abruzzo ne sono rimasti pochissimi di questi esemplari scolpiti dal vento, rarità arboree ultime testimonianze di quello che un tempo era il nostro Adriatico selvaggio, dove i pini d’Aleppo con le forme bizzarre crescevano sulle dune tra la macchia mediterranea e le eleganti ville liberty dell’alta borghesia di fine Ottocento e inizio Novecento. I due pini scultorei di Silvi sono da sempre protagonisti e simboli della città, amati dai cittadini e presi in grande considerazione. Il Pino d’Aleppo, inoltre, ha fatto la storia di Silvi: il bellissimo “viale dei Pini”, l’attuale lungomare, è un paesaggio culturale che si è evoluto nel tempo e che andrebbe valorizzato e conservato.
“Decretare la monumentalità di questi due preziosi Pini d’Aleppo scolpiti dal vento significa conservare quel poco che resta delle meraviglie vegetali di un tempo.” conclude il Co.N.Al.Pa., “Abbiamo inviato la scheda di segnalazione, come richiesto dalla legge, ai Carabinieri CFS e al Comune di Silvi tramite posta elettronica certificata. Gli alberi hanno i seguenti requisiti per diventare monumentali: forma e portamento particolari, valore storico-culturale e valore paesaggistico.” Si spera quindi che la richiesta di monumentalità venga accettata dagli organi competenti e che si possa finalmente trasformare i due pini d’Aleppo come Alberi Monumentali, regalando alla città di Silvi e all’Abruzzo nuove bellezze paesaggistiche.