“Io valuto una bozza che ho ricevuto ma che purtroppo è confortata dal comunicato stampa ufficiale che è analogo nei contenuti alla bozza – ha detto Di Stefano – questa bozza parla esclusivamente di interventi volti a sanare gli eventi del sisma del 17 e 18 gennaio, ma non parla minimamente dell’evento meteorologico. E io credo che gli eventi meteorologici straordinari che in un primo momento il Governo aveva riconosciuto il 20 gennaio avrebbero dovuto trovare rimedio all’interno di questo Decreto.
L’Abruzzo ha subìto un danno straordinario diretto e indiretto. Diretto perché non solo l’agricoltura è stata messa in ginocchio, qui si parla è vero di interventi per l’agricoltura, però è altrettanto vero che questi danni vengono accomunati ad altre regioni come Basilicata, Molise, Puglia, Campania, Sardegna Lazio. Insomma mi pare che non abbiano visto gli stessi telegiornali in quei giorni il presidente Gentiloni ed il suo Governo, la situazione abruzzese era leggermente diversa. Il danno straordinario dall’incapacità di Enel e Telecom per il blackout settimanale a cui ci hanno sottoposto non trova nessun segnale di sanatoria e risarcimento. I capannoni, gli opifici artigianali industriali che sono venuti giù non trovano nessuna risposta, né tantomeno gli Enti locali che hanno dovuto sopportare ingenti sforzi economici per rimettere in piedi la viabilità e risanare le situazioni di disagio dovute a questi straordinari eventi atmosferici. Insomma non c’è nulla, c’è questo Decreto sulle emergenze con 30 milioni stanziati che mi sembrano una ridicolaggine e qui serve un intervento molto forte e molto serio. Noi speriamo che questo Decreto arrivi alla Camera dato che l’altra volta è partito dal Senato. Il presidente Brunetta mi ha chiesto di coordinare il gruppo de legislativo del nostro Partito appunto per predisporre tutti gli emendamenti che il gruppo preparerà per questo provvedimento.
Non ci fermeremo qui, noi già da martedì a Roma ci dichiareremo insoddisfatti di quello che è stato fatto per denunciare tutti i disagi a cui siamo stati sottoposti, tutte le incapacità e tutte le carenze strutturali con cui gli organismi preposti non sono stati capaci di soddisfare le esigenze e tireremo fuori le nostre proposte. Ma questo non basterà perché questa non è una battaglia che può passare così, a costo di fare le barricate e di chiedere agli abruzzesi di venire sotto il Parlamento, ma qui bisogna prendersi la responsabilità di un’economia piegata in ginocchio. Noi siamo una regione purtroppo particolarmente sfortunata, non ci abbassiamo, non ci pieghiamo, teniamo la schiena dritta, ma questa schiena la dobbiamo far vedere anche a chi ha la responsabilità di Governo a livello regionale e nazionale che si deve assumere tutte queste responsabilità. Per cui quando il presidente D’Alfonso dice che si ritiene soddisfatto di questo provvedimento di una risposta forte a me sembra che abbia preso lucciole per lanterne. Aveva chiesto a tutta voce quella che era la panacea di tutti i mali che era la zona franca a nemmeno quella è stata riportata”.
Infine sul danno di immagine: “Qui occorrono risorse per riparare i danni diretti (meteorologici) e quelli indiretti che sono il blocco del commercio in un momento delicato come quello dei saldi e il danno dell’immagine perché è incredibile che in un periodo invernale, un eccesso di neve abbia dato un’immagine negativa che ormai è passata, abbia spaventato la gente ed anziché far arrivare flotte di turisti sulle nostre montagne richiamate dalla neve, ha invece visto lo spopolamento. È evidente che c’è un danno di immagine e anche di questo il Governo deve farsi totalmente carico con un provvedimento a mio avviso totalmente nuovo solo sulle emergenze sul maltempo. Sarebbe più giusto e più intelligente.