«Sono giorni difficili per la nostra Regione – ha affermato il sindaco Maragno – per il dolore che stiamo provando per quanto accaduto a Rigopiano. Gli esempi, a cui abbiamo assistito, di impegno e abnegazione di tutti gli uomini e le donne che hanno partecipato ai soccorsi non devono e non possono lasciarci indifferenti, in quanto segno tangibile del senso di appartenenza alla comunità e al territorio. Voi ragazzi – rivolgendosi agli studenti – dovete trarre insegnamento da questi modelli, per costruire insieme una società del domani fondata sui valori dell’altruismo e della partecipazione».
Il sindaco ha poi ringraziato Camillo Chiarieri «sempre pronto a mettere a disposizione della collettività la sua conoscenza, cultura e professionalità. Esempio reale di cittadino attivo che mette al primo posto la crescita della collettività». Un ultimo riferimento è stato fatto a Renato Diodati, sopravvissuto all’Olocausto, scomparso a febbraio del 2015, «perché – ha ricordato il primo cittadino – con semplicità e sempre con il sorriso riusciva a raccontare alle giovani generazioni i terribili giorni della sua deportazione nei campi nazisti».
Dopo i saluti introduttivi, Camillo Chiarieri ha analizzato l’Olocausto in 5 diversi momenti, avvalendosi dell’ausilio delle più celebri pellicole dedicate alla Shoah. La fase dell’antisemitismo è stata introdotta da una scena tratta da “Il Grande dittatore” di Charlie Chaplin; la deportazione dal film “Schindler’s List”; lo sterminio da “Il Bambino con il pigiama a righe” ; un quarto momento è stato dedicato alla “Banalità del Male”, titolo tratto dal saggio di Hannah Arendt, per approfondire le contrastanti personalità degli ufficiali nazisti; la chiusura con la fase della liberazione, è stata affidata alla scena finale de “La Vita è bella” di Roberto Benigni.
Le 5 fasi sono state accompagnate dalle esibizioni della band del Liceo D’Ascanio, che ha interpretato “Imagine” di John Lennon, “Blowin in the wind” di Bob Dylan, “Domani” di Artisti uniti per l’Abruzzo, “Il mio nome è mai più” di Jovanotti, Piero Pelù e Ligabue e “Beautiful that way” di Noa.