giovedì , 21 Novembre 2024

Effetto Vajont su lago e dighe Campotosto: Bertolucci “nessun rischio imminente”. Interrogazione di Melilla

L’Aquila  – “Nella zona di Campotosto c’è il secondo bacino più grande d’Europa con tre dighe, una delle quali su una faglia che si è parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago, per dirla semplice è ‘l’effetto Vajont'”. E’ questa la dichiarazione rilasciata ieri al Tg3 da Sergio Bertolucci, presidente della Commissione Grandi Rischi, che nel corso dell’intervento ha anche aggiunto “se si avverte un aumento del rischio, bisogna immediatamente renderlo trasparente alle autorità e alla popolazione”.
Un affermazione importante quella di Bertolucci che ha suscitato preoccupazione e risvegliato la necessità di verifiche, un dibattito che ha coinvolto oggi anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con una riunione sulle Grandi dighe delle regioni del Centro Italia colpite dai recenti eventi, convocata dal ministro Graziano Delrio.
All’incontro Protezione civile, Consiglio superiore dei lavori pubblici, le Regioni coinvolte e i gestori che hanno la responsabilità dei controlli.

 

“Non c’è nessun pericolo imminente di un ‘effetto Vajont'”, ha poi detto nella giornata di oggi all’ANSA il presidente della Commissione Grandi Rischi, Sergio Bertolucci, riferendosi alla diga di Campotosto. “E’ importante  continuare a monitorare l’evoluzione sismica in quella zona” in quanto “esiste un aumento della pericolosità dovuta ai movimenti della faglia”.

A seguito dei recenti eventi sismici “non si rileva alcun danno alla diga di Campotosto”, ha affermato l’Enel che gestisce l’infrastruttura “alla luce della difficile situazione idrogeologica di questi giorni si è comunque deciso, come misura cautelare, estrema, di procedere ad una ulteriore progressiva riduzione del bacino”. La diga si trova, secondo la valutazione della commissione Grandi Rischi, su una faglia che si è riattivata.

“Campotosto è un impianto importante. La diga già dopo il sisma del 2009 è stato oggetto di valutazioni. Esiste una procedura che dopo ogni sisma richiede controlli, ed è avvenuto ogni volta. L’allarme generato da alcune dichiarazioni del presidente della Commissione Grandi Rischi ci ricorda che il problema esiste e che si deve continuare a tenere sotto osservazione questa criticità”. Ha detto oggi il direttore dell’Ufficio emergenze del Dipartimento della Protezione civile, Titti Postiglione, parlando dalla Dicomac di Rieti che ha aggiunto, “In linea teorica se si dovesse svuotare velocemente comporta effetti importanti. Ma questo è uno scenario di riferimento e , come ha detto la Commissione, non si tratta di un allarme immediato. Enel ha inteso procedere con un ulteriore svuotamento dell’invaso nell’ambito di questo contesto emergenziale”.

 

Sull’ipotesi di un Effetto Vajont su lago e dighe Campotosto l’interrogazione dal Deputato SI Melilla

E’ stata proposta un’Interrogazione a risposta scritta dal Deputato di Sinistra Italiana Gianni Melilla al Presidente del Consiglio dei Ministri sull’eventuale effetto Vajont nel lago e dighe di Campotosto.

Melilla ricorda come in provincia dell’Aquila nel pieno del cratere sismico vi è il lago artificiale di Campotosto, il più grande d’Europa, vasto ben 1400 ettari con tre dighe per la produzione di energia idroelettrica, e ricorda come il presidente della Commissione Grandi rischi Sergio Bertolucci ieri ha parlato di un possibile effetto Vajont per un altro grave terremoto di 7 gradi di magnitudine.
L’Onorevole di SI nell’interrogazione poi rammenta come tutta la popolazione locale abruzzese delle province di L’Aquila e Teramo è preoccupata anche in considerazione dei vari terremoti che ha subito negli ultimi anni e per il disagio che oggi vive per il prolungato maltempo con la più grande nevicata degli ultimi 60 anni, in vitrù di questo Melilla chiede cosa si intenda fare per chiarire l’effettivo rischio per la popolazione e cosa stia  predisponendo per la sicurezza del lago di Campotosto, infine quali misure abbia già assunto l’Enel per la messa in sicurezza del lago e delle dighe.

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