Pescara – Sono arrivati intorno alle 4 di questa mattina, dopo ore di marcia con gli sci, gli uomini del Soccorso alpino abruzzese della Guardia di finanza all’hotel, resort a quattro stelle sul Gran Sasso “Rigopiano” di Farindola, travolto da una slavina ieri pomeriggio, mentre ospitava quasi 30 persone, tra clienti e personale. Per ore gli uomini ei tecnici del Soccorso Alpino giunti sul posto con gli sci ai piedi hanno scavato per raggiungere l’interno dell’hotel. Sono tre finora le vittime estratte dalle macerie. Altre due persone sono state salvate, 24 risultano disperse.
Secondo il geologo Gian Gabriele Ori, dell’università degli studi Gabriele d’Annunzio si è trattato di un’enorme “colata di detriti”. Un fenomeno raro, che ha acquisito forza e velocità notevoli sotto la pressione della neve abbondante, dalla debolezza del terreno. Il terremoto lo ha innescato, come una miccia. Lo stesso Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha detto che il sisma può essere all’ordine della valanga.
Secondo Antonio Di Marco, presidente della provincia, l’impatto ha spostato di 10 metri la struttura. Metà dell’albergo sarebbe sommerso dalla neve, mentre l’altra sarebbe stata distrutta.
Un colonna mobile con una turbina è arrivata dove si trovava il tetto. Dopo aver liberato il piazzale i mezzi meccanici hanno iniziato a scavare. Stamane un uomo è stato estratto senza vita, a seguire due corpi. Due persone sono in salvo e ritrovate in stato di ipotermia, ma ci sono ancora oltre venti dispersi. Si tratta di Giampiero Parete e Fabio Salzetta al momento dell’incidente erano all’esterno della struttura e hanno visto la slavina arrivare. Si erano riparati all’interno di un’auto e ora ricoverati all’ospedale di Pescara. Un rianimatore sta cercando di raggiungere l’albergo anche perché è confermata la presenza di diversi bambini nella struttura.
Unità cinofile dei vigili del fuoco sono in azione ma al momento non si sente nulla. I soccorritori, dieci finanzieri che sono riusciti ad arrivare con gli sci e a entrare nell’albergo, raccontano: “Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde”.
Antonio Crocetta ha confermato all’Ansa che «Ci sono tanti morti». Le operazioni del soccorso sono complicate dal fatto che parte della struttura è sommersa dalla neve. «Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde» spiegano ancora gli uomini delle fiamme gialle «Lo scenario è un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga». I Vigili del Fuoco hanno parlato di una struttura completamente spazzata via.
Intanto la Procura di Pescara ha aperto un’indagine sulla vicenda della valanga che ha travolto l’hotel. L’ipotesi al vaglio del pm di turno, Andrea Papalia, per il momento è omicidio colposo.
Nel frattempo a Penne intanto si lavora per allestire un punto di raccolta per i parenti delle persone disperse in seguito alla valanga dell’hotel Rigopiano. Molti familiari dei dispersi sono arrivati già nella serata del 18 gennaio. Il punto di raccolta dovrebbe essere allestito nei pressi del Centro operativo comunale, dove da ieri, su disposizione del Prefetto di Pescara, è attivo il Posto di coordinamento avanzato per la gestione dell’emergenza maltempo.