«Altre aree si preparano a ospitare i progetti che avevo soprannominato Megalò 2 e Megalò 3- scrive Acerbo– (quest’ultimo si è per ora fermato grazie all’intervento della magistratura).
Il colmo dei colmi è che la Regione prima consente di costruire dove non si dovrebbe e poi decide di spendere 54 milioni di euro di denaro pubblico per realizzare vasche “anti-esondazione”. Insomma siamo all’apoteosi della presa in giro dei cittadini. Il saccheggio a fini speculativi del nostro territorio fa più danni della neve e della pioggia».
«Si tratta di veri e propri crimini che producono danni irreparabili» continua ancora il dirigente PRC commentando «Non ha importanza se a motivarli siano mazzette, possibilità di gestire assunzioni, ignoranza o una idea obsoleta di “sviluppo”. Il dato di fatto è che si tratta di scelte che vanno contro l’interesse collettivo e il buon senso. Invitiamo la Regione Abruzzo a smetterla con queste scelte e a bloccare ogni progetto di nuovo intervento».
A detta di Acerbo anche l’amministrazione di Pescara dovrebbe svegliarsi da quello che definisce “torpore” e assumere iniziative concrete. «Ricordo che nella precedente consigliatura feci approvare una mozione con cui il Comune si impegnava a contrastare questi progetti –conclude Acerbo– e a nome dell’intera amministrazione intervenni presso il comitato VIA regionale. E’ gravissimo che soltanto Rifondazione Comunista, WWF o Forum Acqua debbano denunciare queste cose mentre la politica o è parte attiva dello scempio o fa finta di nulla».