L’assise ha provveduto inoltre ad approvare con 20 voti favorevoli, un contrario ed un astenuto l’ampliamento del cimitero comunale, destinando un’area di circa 2500 metri quadri a nuovi campi di inumazione. Con la delibera è stato dunque approvato il progetto preliminare al fine di apporre il vincolo preordinato all’esproprio. L’ampliamento verrà eseguito nel lato ovest. Le inumazioni che interesseranno l’area non saranno di durata superiore ai 5 anni, derivanti cioè dall’estumulazione di salme provenienti da loculi la cui concessione è scaduta. Via libera con 15 voti favorevoli e 5 astenuti all’acquisizione nel patrimonio comunale di un’area in via Nilo, derivante dalla dimissione della Ecoemme, la società in liquidazione che si occupava della gestione dei rifiuti in città.
I consiglieri hanno poi approvato con 14 voti a favore e 7 astenuti, il recesso del Comune di Montesilvano, dall’Unione dei Comuni dell’area urbana Chieti Pescara. UNICA nacque nel 2001 insieme ai Comuni di Bucchianico, Francavilla al Mare, Pianella, Cappelle sul Tavo e Torrevecchia Teatina. Nel 2002 si aggiunsero anche Spoltore e San Giovanni Teatino. Dal 2013 ne fanno parte solo Montesilvano e Spoltore, ma di fatto l’Unione non ha svolto alcun servizio associato. I due sindaci, dunque, hanno stabilito di recedere, stabilendo che gli effetti dello scioglimento decorreranno dal 1 gennaio.
BARATTO AMMINISTRATIVO, IL M5S ‘CRONACA DI UNA INGIUSTIZIA EVITATA’
Nel consiglio comunale odierno è stato presentato anche il regolamento per il baratto amministrativo.
Questo strumento spiegano i consiglieri del gruppo Movimento 5 Stelle è nato come sostegno ai cittadini che, trovandosi in condizione di disagio economico, decidano di prestare la propria opera per l’interesse generale (pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze, strade ecc.) in cambio di riduzioni del pagamento dei tributi locali pregressi (IMU, TARI ecc.).
“L’iter di approvazione in commissione bilancio è stato piuttosto travagliato e lungo -commentano i consiglieri pentastelati- In una prima stesura l’amministrazione comunale aveva previsto che l’assicurazione verso terzi (RC) fosse a carico del cittadino. Ci sembrava penalizzante e con un nostro emendamento avevamo ottenuto che il Comune se ne facesse carico, in cambio di ore di lavoro.
In seconda battuta purtroppo, a causa di una dubbia interpretazione di un pronunciamento della Corte dei Conti, il nostro emendamento è stato cancellato.
Di fatto quindi, con la versione presentata oggi dalla maggioranza, il singolo cittadino per servirsi del baratto doveva farsi carico di tutti i costi: indumenti da lavoro, dispositivi di protezione e assicurazione.
Considerando il fine e soprattutto la platea di cittadini in condizioni svantaggiate a cui il baratto si rivolge, ci sembrava francamente troppo.
Abbiamo poi scoperto che per consentire a migranti e detenuti di svolgere mansioni similari, il sindaco ha stipulato due convenzioni, con Prefettura e Casa Circondariale, che caricano i costi sulle casse comunali. Invece con il baratto tali costi sarebbero andati a gravare sui montesilvanesi “barattanti”.
Per questo motivo oggi in consiglio abbiamo fatto notare a gran voce che questa amministrazione rischiava di applicare due pesi e due misure.
Quello stesso zelo usato nel verificare e rispettare tutte le norme nazionali per il baratto amministrativo, forse è mancato nella stipula delle convenzioni che riguardano migranti e detenuti”.
Insomma spiegano i consiglieri pentastellati, il baratto amministrativo, così come strutturato, si è rivelato impresentabile “alla fine il Sindaco, forse per evitare il materializzarsi di una bocciatura da parte della sua stessa maggioranza, ha preferito ritirare il provvedimento con la promessa di ripresentarlo successivamente con le opportune modifiche.
Oggi siamo fieri di aver impedito a Maragno di compiere una disparità”.