Pescara. Un importante, impegnativo e prezioso esperimento di carattere nazionale, che si terrà nel carcere San Donato di Pescara, è stato promosso dall’Assessorato alle Politiche sociali.
“Sulle ali della libertà, questo è il titolo che abbiamo dato all’iniziativa promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Pescara – ha detto l’assessore comunale, Antonella Allegrino – e abbiamo messo insieme diverse realtà, la Casa Circondariale, in particolare le persone detenute all’interno e l’Istituto Misticoni Bellisario che sarebbe il Liceo Artistico, lo Spazio di Sophia che si occupa di Filosofia Pratica e la Croce Rossa Italiana. Queste realtà insieme portano avanti appunto riflessioni di Filosofia Pratica ed il contatto tra le persone detenute ed i ragazzi per la realizzazione di due murales nel Carcere. Sulle ali della libertà è un titolo significativo su quello che vuole essere il recupero e la relazione che l’individuo ha dimostrato di recepire attraverso la voglia ed il desiderio di essere libero innanzitutto concettualmente e poi anche concretamente”.
Il progetto, denominato “Sulle ali della libertà”, prevede la realizzazione di incontri di filosofia pratica, con scambio di riflessioni su momenti di vita stimolato da frasi di Simone Weil, e di esperienze tra giovani e detenuti. Nel progetto saranno coinvolti anche gli studenti del Liceo artistico musicale coreutico “Misticoni-Bellisario”, che collaboreranno con i reclusi nella realizzazione di due murales.
“Un impegno importante che si inserisce in un progetto molto più ampio che riguarda la genitorialità – ha sottolineato il direttore della Casa Circondariale di Pescara, Franco Pettinelli – abbiamo un progetto con il Telefono Azzurro abbastanza noto in cui i detenuti fanno i colloqui con i figli minori, quasi nell’arco dell’intera giornata. Questo progetto ci consente di allestire una sala colloqui soprattutto per questi bambini che non devono subire le conseguenze del reato del padre. Quindi grazie a questo progetto, con le associazioni andremo a compiere insieme ai detenuti dei disegni nella sala in modo da rendere l’ambiente meno cupo di quello che è. L’iniziativa è rivolta a tutti i detenuti, in base al loro valore, anche perché un minimo di capacità artistica la devono avere e convergono tutti in questo progetto. In questo caso riguarda la capacità specialmente artistica, soprattutto la capacità di realizzare murales, vorremmo estendere questo progetto a tutto l’Istituto. Abbiamo anche altri progetti in corso e credo che sia una bella cosa che riguarda molto la fascia giovanile. L’idea nasce proprio dagli stessi detenuti, sia da padri che volevano una sala un po’ più accogliente, ma anche dagli altri detenuti che volevano aderire ad un progetto importante”.