Montesilvano – Continua a far discutere il recente provvedimento provvisorio annunciato dal Sindaco a seguito del tavolo di concertazione con l’Anas convocato dal Prefetto. Specie in occasione dei recenti superamento dei limiti di polveri sottili registrati sulla centralina all’altezza del Cormorano. Già critico sull’argomento il PD cittadino, rincalza il Sindaco, invitandolo a scelte più sensate in vista di futuri superamenti per le condizioni atmosferiche e meteoriche tipiche della stagione autunnale. Ad annunciarlo è la segretaria cittadina del PD Romina Di Costanzo che ricorda i recenti superamenti dei limiti di PM10 avvenuti il 18 e 19 novembre scorso.
“Il problema dei flussi veicolari sul territorio urbano e il conseguente traffico e inquinamento di parti critiche della città di Montesilvano – scrive in una nota la Segretaria cittadina Romina Di Costanzo – impone un approccio complesso di ripensamenti infrastrutturali e modali importanti, in un piano urbano della mobilità sostenibile metropolitana in un orizzonte di lungo periodo.
Ammesso che in fase emergenziale volessimo ricorrere ad un provvedimento immediato per alleggerire i flussi su un’arteria, di certo non ci sembra saggio convogliare gli stessi proprio sull’asse adriatico già fortemente compromesso dal punto di vista ambientale e densamente abitato, contravvenendo alla funzionalità per la quale la prima ipotesi era stata concepita”.
La Segretaria ricorda che “La sola centralina che abbiamo all’altezza del Cormorano sulla statale adriatica, che certamente è rappresentativa di quello che succede lungo la direttrice 16, ha già registrato diversi superamenti del PM 10, tra i quali quelli del 18 e 19 novembre”.
E aggiunge: “I due superamenti registrati in date consequenziali costituiscono sufficiente campanello di allarme al fisiologico aumento nel periodo autunno-inverno, cioè quando al traffico veicolare si aggiungono le emissioni di polveri derivanti dall’accensione degli impianti di riscaldamento, che unite alle condizioni meteorologiche e ai fenomeni atmosferici impediscono la dispersione e favoriscono un innalzamento del livello delle polveri sottili.
Eppure ad oggi, dopo una settimana, da piazza Diaz tutto tace, l’unica logica che persiste è quella di restare in attesa di una normalizzazione, sperando nelle piogge, sovraccaricando di traffico, con estemporanei provvedimenti, le zone allarmate, salvo poi fasciarsi la testa cavalcando l’emergenza che scatterà inevitabilmente dopo un’ora dal 35esimo superamento”.
“L’esigenza di convocare dei tavoli – secondo Di Costanzo – deve essere funzionale ad un approccio risolutivo nell’interesse collettivo e non in esclusivo accoglimento di giuste istanze particolari.
La salubrità ambientale e la salute pubblica, di cui il primo cittadino è responsabile, non sono certo temi da sottovalutare che vanno affrontati in modi serio e sistemico con strategie condivise per rispondere a quello che da tempo costituisce un allarme per le aree urbane”.