“Ci auguriamo che anche gli altri comuni interessati dalle nostre segnalazioni si siano attivati e abbiano provveduto alle sanzioni previste dalla legge” ha commentato il Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista Pescara Corrado Di Sante, “È incredibile, invece, che i manifesti elettorali per il sì a Pescara città sprovvisti dell’indicazione del committente responsabile e del gruppo politico, parlamentari o promotori del referendum che ha commissionato il manifesto e fatto richiesta dello spazio, siano ancora al loro posto, nonostante la palese violazione della normativa vigente. La Costituzione va applicata non rottamata, –ha rimarcato Di Sante– il No è un argine di libertà per porre fine alla politica delle “cosiddette” riforme, che dalle Legge Fornero al Job Act, hanno reso lavoratori e lavoratrici più poveri, insicuri e precari. La riforma Costituzionale Renzi-Boschi è l’ennesimo regalo a multinazionali e poteri finanziari per la svendita del paese. Il 4 dicembre diciamo No al regime dei prepotenti”.