Roma – In occasione della diretta prevista per una tribuna elettorale referendaria nella giornata di ieri nel programma condotto da Giovanni Battista Tommasini con gli interventi di Flavio Tosi schierato per le ragioni del si e Nuccio Altieri per i sostenitori del no, a sorpresa si sono incontrati negli studi di Saxa Rubra Maurizio Acerbo e il sindaco di pescara Alessandrini.
Durante la diretta, Acerbo che fuori degli studi aveva riconosciuto l’autista e l’auto comunale aveva bacchettato Alessandrini per quello che riteneva un uso improprio definendolo “malcostume della classe dirigente che ci governa”, Alessandrini in onda non ha mancato di fare notare “fornirò ad Acerbo la mia agenda così gli spiegherò le ragioni che ci hanno ridotto a Roma”.
Acerbo “a Roma per una trasmissione che nulla aveva a che fare con i compiti del Comune “
“Oggi mi sono recato in bus a Roma presso la sede Rai di Saxa Rubra per partecipare a una tribuna elettorale referendaria per sostenere il NO.
Con qualche sorpresa ho trovato a rappresentare il SI il sindaco di Pescara Alessandrini” scrive Acerbo in una nota.
“Soltanto che lui era venuto con auto, autista e addetta stampa del Comune per una trasmissione che nulla aveva a che fare con i compiti del Comune.
Cosa che ho fatto notare in diretta denunciando l’episodio di palese malcostume.
Quando va in giro per motivi di partito il sindaco usi la sua automobile, paghi benzina e autostrada, oppure prenda i mezzi pubblici”.
Alessandrini “a Roma per fare più cose contemporaneamente”
“In un momento in cui soffia forte il vento dell’antipolitica c’è una retorica che afferma che se il sindaco va a Roma con l’auto di servizio e partecipa a un’iniziativa referendaria compie sicuramente un inammissibile abuso” ha commentato il Primo cittadino di Pescara.
“Con sconsolato stupore osservo la tendenza a credere che la realtà sia solo questa e non contempli invece il fatto che quando vado a Roma io possa cercare di fare più cose contemporaneamente, che di certo non sono lo shopping in via Condotti o assistere al tennis al Foro Italico, ma hanno a che fare con la città e con il mio mandato di sindaco e che alle volte è opportuno che restino anche riservate –spiega Alessandrini aggiungendo – Esattamente com’è accaduto ad esempio per il porto, l’aeroporto, per le questioni aperte dal federalismo demaniale, o lo Stadio, o, non ultimo per il piano di riequilibrio dei conti cittadini e com’è capitato oggi e ricapiterà, immagino, in futuro perché tante sono le questioni da risolvere”.
Rilanciando la palla ad Acerbo Alessandrini poi scrive “Mi chiedo cosa abbiano portato a Pescara e all’Abruzzo, invece, i tanti viaggi in autobus e mezzi pubblici che ha compiuto chi oggi polemizza su questa ultima trasferta romana durante gli anni del suo impegno politico e istituzionale. In attesa di saperlo, segnalo per la cronaca che domani pomeriggio, sempre al fine di sostenere le ragioni del sì al referendum, parteciperò, insieme ad altri sindaci di città del Sud (quello di Bari, Reggio Calabria e quello di Caserta, fra gli altri), ad una grande iniziativa a Napoli. Vado appositamente per essa e ci vado con la mia macchina personale. Se qualcuno è interessato, ha concluso il sindaco– parto alle 12 da Pescara dopo aver esaurito i concentrati impegni della mattina a Palazzo di Città e rientro 12 ore dopo circa, pronto per affrontare gli appuntamenti di venerdì”.
Il link del programma Rai andato in onda
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-479b9356-e848-4779-8ae8-87987d68da44.html
Acerbo aspetta di legere l’agenda
Nel tardo pomeriggio di oggi Acerbo è ritornato sulla questione ricordando al sindaco l’impegno preso in diretta: “Fornirò all’onorevole Acerbo anche la mia agenda così spieghiamo quali sono le ragioni che ci hanno condotto a Roma”.
“Peccato che poi che nel prolisso comunicato sull’argomento il sindaco Alessandrini non abbia fornito alcuna delucidazione –commenta Acerbo– sulle ragioni per cui i contribuenti pescaresi hanno dovuto pagare benzina, autostrada, e due dipendenti comunali per consentire al sindaco di andare a fare campagna elettorale fuori Regione. Ricordo che il comportamento del sindaco, come quello di quasi tutti gli esponenti di governo nazionale, regionale o locale del PD del NCD contrasta con la normativa in materia di campagna elettorale (e non solo). Il sindaco ha ricevuto, come tutti i suoi colleghi, la tradizionale circolare della Prefettura che al punto a) chiarisce che “singoli soggetti titolari di cariche pubbliche (…)possono compiere, da cittadini, attività di propaganda al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, sempre che, a tal fine, non vengano utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture assegnati alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento delle loro competenze”.
La critica al sindaco di Pescara precisa Acerbo non è dunque antipolitica ma richiamo al rispetto della normativa e della correttezza istituzionale.
“Oggi pare che il sindaco andrà a Napoli –conclude Acerbo– a una manifestazione per il Si con la sua automobile e a sue spese. Segnalare il malcostume è servito a ricondurre il sindaco a comportamenti più corretti.
Purtroppo le cattive frequentazioni hanno incrinato la cultura della legalità che avrebbe dovuto contraddistinguere il nostro sindaco”.