giovedì , 21 Novembre 2024

Consiglio Regionale approva il PRP. Alessandrini: “Ora subito i lavori per lo sfondamento della diga foranea”. Polemici M5S e PRC

 “A nome della città ringrazio il Consiglio Regionale d’Abruzzo che ha appena approvato il Piano regolatore portuale di Pescara. E’ un voto storico: ci sono voluti quasi cinquant’anni e una filiera istituzionale che da due anni e mezzo conduce un’azione serrata e sostanziale con tutti i soggetti competenti perché arrivasse tale risultato” E’ questo il commento del Sindaco di Pescara Marco Alessandrini dopo l’approvazione del PRP pescarese.

Un sì che si materializza a dieci anni dall’incarico professionale dato dal Comune perché la città avesse un porto  nuovo, allora il sindaco era Luciano D’Alfonso, oggi da Presidente della Regione conclude ufficialmente l’iter che porterà alla rinascita di questa vitale infrastruttura.

“Il Comune ha fatto e continuerà a fare la sua parte, –rimarca Alessandrini– ponendo come priorità l’intervento sulla diga foranea, affinché prima dell’estate possa produrre gli effetti sperati anche sulla balneabilità delle acque del nostro mare, che ci sta a cuore.

Tutto il resto non si ferma, seguiremo il documento passo dopo passo, come abbiamo fatto fino ad oggi, perché l’opera venga realizzata e perché non ci siano più battute d’arresto, in modo che l’economia della pesca, quella legata al turismo e alle origini dello scalo, possano tornare ad esprimersi per l’Abruzzo e per l’Adriatico”.

DURO SCONTRO PETTINARI DI PANGRAZIO:
“LA MAGGIORANZA FORZA IL REGOLAMENTO PER APPROVARE ILLEGITIMAMENTE IL PIANO REGOLATORE PORTUALE”.

“Il centro sinistra in Regione non ascolta gli armatori, compromette la città di Pescara per i prossimi 20 anni e lo fa con una forzatura della Presidenza del consiglio regionale – è il duro commento del consigliere 5 stelle Domenico Pettinari– E’ così che viene approvato il Piano regolatore Portuale per Pescara: una serie di procedure irregolare, documenti non consegnati né in commissione né in consiglio regionale e una forzatura senza precedenti”.

Questo il motivo del duro scontro avvenuto oggi in consiglio regionale tra Domenico Pettinari e il presidente Di Pangrazio. Sono volate parole grosse che si sono concluse con quella che i grillini definiscono  ghigliottina agli emendamenti del M5S.

“Ci hanno impedito di lavorare in commissione perché non ci hanno consegnato nient’altro che una delibera di Giunta. Oggi in consiglio con una forzatura avallata dalla Segreteria di Presidenza ci hanno impedito anche di discutere gli emendamenti. Questa Giunta –lamenta il M5S– si è marchiata di un atto forzoso senza precedenti. Hanno approvato un provvedimento violando diverse norme: mancanza parere consiglio superiore lavori pubblici, mancanza del rispetto della norma che istituisce l’autorità di sistema portuale, all’interno del quale doveva essere calato il piano regolatore portuale, ed infine fate passare le singole opere dalla commissione di impatto ambientale (VIA) senza avere una valutazione dell’opera complessiva. E’ questo il modo di agire di questa Giunta? Sicuramente non è quello che vuole il M5S e non è neanche quello che vogliono gli armatori che hanno presentato un progetto alternativo a questo, che sin dall’inizio, ha dimostrato maggiore fattibilità sia sotto il punto di vista dei costi che dal punto di vista della sostenibilità”.

Acerbo (PRC) quelli che hanno ammazzato il porto tornano sul luogo del delitto

“Errare è umano, perseverare è diabolico. Essendo tra i pochi con Antonio Spina a opporsi al progetto diga foranea+molo di levante oggi con tristezza constato che si persevera nello stesso atteggiamento della ceto politico pescarese e regionale –ha commentato intervenendo nel dibattito Maurizio Acerbo, ex-consigliere comunale di Pescara Invece di superare i problemi causati prima dalla lisciatura dei moli e poi dalla diga foranea con un progetto sostenibile si dà il via a un Piano Regolatore Portuale megalomane e il cui impatto non è stato verificato essendo stata la VAS sostanzialmente aggirata con un pronunciamento politico e non tecnico.

La stessa logica con cui si plaudì alla diga foranea.

Col mito del grande porto non abbiamo più da anni neanche il porto canale.

Amen”.

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