Pescara – “In Abruzzo sul deposito GPL di Ortona solo balbettii e favoritismi dai soggetti istituzionali” è questo il commento di Augusto De Sanctis, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus. Che rimarca come invece ieri a Manfredonia in Puglia un referendum cittadino ufficiale ha registrato il raggiungimento del quorum (52,5% degli aventi diritto, pari a ben 25.729 votanti) e No a valanga (95%) contro il progetto della Energas per un impianto GPL da 60.000 mc. (http://www.manfredonianews.it/il-commento-a-caldo-del-sindaco-angelo-riccardi/)
Il confronto con l’Abruzzo diventa impietoso. “Lì si lasciano esprimere direttamente i cittadini, –commenta De Sanctis– qui le migliaia di osservazioni contrarie, comprese quelle della SOA (che comunque in maniera lungimirante non si era fidata ed aveva mandato tutto al Ministero per proprio conto…) vengono tenute nel cassetto per mesi dall’amministrazione comunale e sono inviate al Ministero solo dopo un intervento della minoranza in consiglio comunale. Un fatto di una gravità inaudita che mina alla base il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. D’altro lato l’amministrazione comunale ortonese all’inizio aveva aperto le porte all’impianto della Seastock di Walter Tosto tranne poi tornare (a parole) sui propri passi dopo una vera e propria campagna popolare di informazione e di contrasto al progetto.
A questo aggiungiamo il comportamento della Regione che ha letteralmente violato la normativa comunitaria e nazionale sulla Valutazione di Impatto Ambientale, decidendo di fermarsi alla fase della mera assoggettabilità quando invece il Decreto impone in maniera incontrovertibile per questi progetti addirittura la V.I.A. diretta di livello nazionale”.
La S.O.A. nella nota chiede al Comune e alla Regione cosa si stia facendo per impedire l’arrivo nel Porto di Ortona di un impianto classificato ufficialmente “a rischio di incidente rilevante” gli ambientalisti inolre chiedono: “Ha contestato con atti la mancata sottoposizione a V.I.A.? Sta informando i cittadini di quanto avviene nelle stanze ministeriali? La Regione Abruzzo torna sui suoi passi ammettendo il gravissimo errore in cui è incorso il Comitato V.I.A.?
Tra l’altro segnaliamo che qualora passasse la riforma costituzionale la competenza sull’energia diventerebbe di esclusiva competenza dello Stato. Quindi di fatto non servirà più raggiungere l’intesa con le regioni coinvolte nel procedimento e, di conseguenza, verrà meno la possibilità per i cittadini di incidere sui procedimenti. Crediamo che non sia un caso che sui serbatoi di Chieti della Walter Tosto sia comparso uno striscione favorevole alla riforma.
Non vorremmo che chi all’inizio ha visto con benevolenza questo progetto e ora non può dirsi favorevole solo perchè scatenerebbe la furia dei cittadini contrari stia aspettando l’esito referendario sperando che tutto sia spostato a Roma in modo di vedersi togliere le castagne dal fuoco. Si spiegherebbe così la melina in atto.
Noi riteniamo che sia indispensabile dare la voce ai cittadini preoccupati del futuro di Ortona e della Regione in ogni sede, –conclude De Sanctis– magari spiegando nei dettagli cosa accadrà all’ambiente e alla capacità dei cittadini di dire la propria sui megaprogetti governativi qualora dovesse passare la riforma. Con il Sì sull’energia deciderebbe tutto il Governo nazionale nelle stanze ministeriali e della Presidenza del Consiglio. Con il No rimarrebbe la possibilità dei territori di dire la propria sul futuro delle loro città e dell’ambiente in cui vivono”.