Roma – Nella serata di ieri, a Palazzo Chigi, una delegazione UPI (Unione Province d’Italia) composta dal Presidente Achille Variati, dal direttore Piero Antonelli e dal presidente dell’UPI Abruzzo Antonio Di Marco, ha incontrato una folta rappresentanza di Governo per cercare di fare chiarezza sulle risorse dedicate alle Province nell’anno 2017.
Hanno partecipato all’incontro diversi dirigenti pubblici e quattro sottosegretari di Stato: Claudio De Vincenti (Presidenza del Consiglio); Gianclaudio Bressa (Affari Regionali) Gianpiero Bocci (Interni) e Pierpaolo Baretta (Economia e Finanze).
Ma cosa chiedono le Province italiane al Governo?
Innanzitutto una modifica alla legge di bilancio 2017, alla quale sono indirizzate alcune proposte di modifica necessarie per la copertura delle funzioni fondamentali. Le proposte sono le seguenti:
- L’azzeramento del taglio di 650 milioni per i 76 Enti di Area Vasta delle Regioni a Statuto Ordinario.
- L’utilizzo dei risparmi dei Costi della Politica generati dalla L 56/14 da destinare alle funzioni fondamentali di Enti di Area Vasta e Città metropolitane: 229 milioni dal 2014 al 2016 e 69 milioni dal 2017 in poi da stabilizzare a regime.
- L’assegnazione di 100 milioni dal Fondo Anas direttamente agli Enti di Area Vasta per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali.
- Il ritorno alla normalità della gestione contabile con la predisposizione di bilanci preventivi triennali, anche attraverso la possibilità di applicare alla prima annualità gli avanzi liberi e destinati.
- La copertura integrale delle spese corrente e di investimento per le funzioni fondamentali, con risorse certe a fabbisogni standard.
- La promozione degli investimenti attraverso la destinazione dei ricavati delle alienazioni a favore degli investimenti.
- La definizione di norme regolatrici dei piani di riequilibrio e di un corrispondente fondo speciale, per accompagnare quelle Province che nel 2015 e 2016 sono state indotte al pre-dissesto dai tagli della manovra economica.
- Il ripristino delle normali capacità assunzioni almeno per la copertura delle posizioni vacanti infungibili nei limiti numerici e di spesa delle dotazioni organiche ridotte del 50%.
- La certezza della copertura integrale da parte delle Regioni per le funzioni non fondamentali delegate agli Enti di Area Vasta.
- L’assegnazione diretta agli Enti di Area Vasta delle risorse destinate a coprire tutti i costi dei Centri per l’Impiego: personale e spese di funzionamento.
- L’assegnazione delle risorse destinate alla copertura dei costi per i servizi a favore degli alunni disabili.
- La ricostituzione del Fondo per la copertura delle spese del personale soprannumerario, ancora presente sul portale della mobilità (550 dipendenti – fonte portale funzione pubblica), così da coprire i costi rimasti fino a definitiva ricollocazione.
“Sappiamo bene – ha dichiarato Di Marco – che le Province si stanno trasformando in Enti di secondo livello di area vasta, e che manterranno comunque le deleghe alla viabilità e all’edilizia scolastica. Non possiamo permettere che i tagli previsti possano mettere in ginocchio ancora di più noi Presidenti, sacrificando la sicurezza dei cittadini. I rappresentanti del Governo ci hanno dedicato un ascolto meditato e scrupoloso. Siamo fiduciosi che il Governo possa decidere per correttivi che allontanino lo spettro del default. Sono sollevato e anche onorato di far parte di questa delegazione che sta cercando di salvare servizi essenziali per i cittadini”.