La richiesta è stata inviata al Presidente del Comitato Via (CCR-VIA), Cristina Gerardis perché “sembrerebbe non dotato di adeguata documentazione tecnica di dettaglio”. Per questo motivo Mazzocca chiede una integrazione dei documenti che descrivono l’impianto e le fasi di trattamento per poi approfondire gli aspetti trascurati nella proposta progettuale esaminata un anno fa (25 ottobre 2015) dal CCR-VIA, nella quale si legge che “non appare dimostrato in modo inequivocabile nello studio preliminare ambientale e negli elaborati progettuali che l’impianto non ha impatti negativi sull’ambiente”.
Ciò che più preoccupa il Sottosegretario con delega all’ambiente è la domanda di autorizzazione della ditta proponente, che per la ricerca di acque sotterranee prima fa riferimento a falda freatica e poi a falda artesiana. “Nel primo caso l’esecuzione di scavi profondi comporterebbe l’estrazione diretta di acqua dal fiume Fino – spiega Mazzocca nella nota al Comitato VIA. Tra le questioni non marginali evidenziate nella nota al comitato VIA, il sottosegretario regionale segnala una serie di approssimazioni soprattutto sull’approvvigionamento idrico in località Piano di Sacco dove dovrebbe sorgere la piattaforma: “l’area non risulterebbe provvista di rete idrica consortile, mancherebbero a tutt’oggi opere di urbanizzazione e infrastrutture idonee per il funzionamento delle attività esistenti” con probabili problemi per i futuri insediamenti.
Mazzocca domanda chiarimenti anche sulle tecnologie per il trattamento e per la definizione delle fasi di gestione dei fanghi, ma anche per gli interventi proposti per la depurazione e gestione dei reflui derivanti dall’impianto. I chiarimenti chiesti mettono in luce problemi come quello delle acque reflue dell’impianto, in esubero, che sarebbero trasportate, con le autobotti, in altre strutture; “l’esubero non è stato quantificato e così il resto” fa notare il sottosegretario.
Altra questione riguarda il rischio esondazione: “l’impianto progettato è prospicente all’area di esondazione del fiume Fino e anche questo aspetto sembra trascurato negli elaborati”. “Non va dimenticata l’esigenza di garantire la possibilità di ispezionare ogni linea di trattamento ed è opportuno che la ditta elabori un Piano di utilizzo di terre e rocce da scavo per la realizzazione delle vasche e dei serbatoi della piattaforma”. Il Sottosegretario si riallaccia poi alle Osservazioni al progetto presentate dal Comune di Città Sant’Angelo, oltre che quelle dell’Associazione SOS Territorio Elice, prodotte nell’ambito della fase di evidenza pubblica, per demandare la convocazione di tavoli tecnici “Necessari per evitare l’effetto cumulo di attività industriali nell’area, ancor di più, se si intende trattare rifiuti in una località come quella di Piano di Sacco, non lontana da culture di pregio e da insediamenti produttivi del settore alimentare”.