L’intervento non ha interessato solo la parte strutturale ma anche il rifacimento degli intonaci, la tinteggiatura e un importante lavoro di recupero della facciata esterna, completamente rimessa a nuovo con l’interramento dei numerosi cavi che ne deturpavano la bellezza. Condivisa con la soprintendenza la scelta di restaurare le iscrizioni presenti, risalenti all’epoca in cui si utilizzava la facciata dell’edificio per la effige delle varie fazioni politiche, evitandone la cancellazione, in quanto rappresentano un pezzo di storia della città.
Particolare attenzione è stata dedicata alla scultura bronzea che domina il monumento ai caduti, affidata alle sapienti mani dei restauratori D’Angelantonio. La “Vittoria alata”, opera dello scultore abruzzese Nicola D’Antino (Caramanico 1880 – Roma 1966), era inizialmente collocata presso Palazzo De Caro, l’ex municipio, dove è stata inaugurata nel 1922 in memoria dei caduti della prima guerra mondiale, nella piazzetta che, ancora oggi, porta il nome di “Piazza della Vittoria”. Successivamente sono stati aggiunti i nomi dei caduti della seconda guerra mondiale e, nel 1999, ai suoi piedi, è stata inaugurata l’opera “Soldato morente” di Ireneo Janni. Di sicuro prestigio la figura di Nicola D’Antino, allievo e amico di Francesco Paolo Michetti, conosciuto e stimato anche da Gabriele D’Annunzio, operò molto in Abruzzo, in particolar modo a L’Aquila dove, tra le altre opere, ha realizzato la famosa fontana luminosa.
“ Si avvicina alla conclusione un altro importante cantiere, afferma il sindaco Marinelli. Questo intervento non solo valorizzerà uno dei più significativi edifici del centro storico, ma ne consentirà la preservazione nel tempo, attraverso le fondamentali opere strutturali poste in essere che ne hanno sensibilmente incrementando la resistenza sismica. A ciò aggiungiamo il recupero “estetico” del palazzo di città, compresi i tratti distintivi, come la bellissima Vittoria Alata di Nicola D’Antino, dalla quale è stata rimossa la patina scura che ne oscurava la straordinaria bellezza”.