Nei prossimi giorni, la Giunta comunale di Pescara adotterà un atto deliberativo all’interno del quale verranno indicate tre ipotesi di localizzazione del nuovo impianto di depurazione: l’area dell’ex conceria Cogolo, quella relativa all’ex sansificio di via Ombrone e una terza area attualmente occupata da Attiva.
Un provvedimento che, una volta approvato, dovrà essere portato rapidamente al vaglio del Consiglio comunale prima di approdare alla scelta definitiva del sito.
L’intervento relativo al nuovo depuratore, che andrà a rafforzare la portata di quello già esistente, prevede una gara d’appalto da 30 milioni di euro. D’Alfonso pensa ad un “parco della depurazione” fruibile dai cittadini e dove potranno trovare spazio anche sedi di istituzioni come l’Università del Mare, l’Istituto Zooprofilattico e l’Arta. Un altro tema affrontato nella riunione odierna è stato quello relativo alla necessità di effettuare l’intervento di separazione delle acque bianche da quelle nere riguardo al quale D’Alfonso ha riferito dell’interesse dei vertici nazionali di Enel a realizzare l’opera.
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