Pescara – Nella tarda mattinata il sindaco Marco Alessandrini ha convocato una riunione con i vertici tecnici di Aca e Ato con lo scopo di avere chiarimenti circa il quadro delle attività di manutenzione, a cui hanno partecipato il direttori tecnici Aca Lorenzo Livello, e Alessandro Antonacci dell’Ato, oltre al vice sindaco Enzo Del Vecchio, il direttore generale dell’Ente Pierluigi Caputi e i tecnici del settore Lavori Pubblici.
Un vertice voluto alla luce sia delle continue rotture della rete fognante dal cedimento dell’aprile 2015, che dei risultati dei prelievi dell’Arta dello scorso 30 marzo. Dai valori si rileva nuovamente un incremento del tasso di inquinamento nel tratto della foce rispetto all’ingresso in città del fiume, dove il livello di escherichia coli è pari a 6.600 UFC/100, per diventare 10 volte superiore in uscita, una differenza presumibilmente addebitabile alla presenza di scarichi abusivi non connessi alla rete fognante nell’ultimo tratto del fiume.
Situazione che ha portato il sindaco a sollecitare l’ultimazione dei lavori del DK15 che interessano il tratto critico e che stanno convogliando al depuratore tutti gli scarichi che incontra il cantiere. I tempi sollecitati dal primo cittadino richiedono il completamento degli interventi prima sulla sponda nord, dove sono stati individuati scarichi i grande portata come quello di via Gran Sasso, oggi già riconnesso alla rete, entro la fine del mese di aprile. La definizione di quelli in corso sulla sponda sud, invece, dovrà avvenire entro maggio.
L’ACA ha comunicato che entro venti giorni procederà anche alla sistemazione della vasca di prime piogge di via Raiale, struttura che in caso di pioggia è destinata ad alleggerire del carico delle acque piovane i cicli di lavorazione del depuratore. Il Comune solleciterà inoltre la Soprintendenza competente a rilasciare la necessaria autorizzazione per l’attraversamento del DK15 fra le due sponde. Il sindaco, a seguito dell’attività di accertamento disposta dal Settore Ambiente con l’ausilio della Polizia Municipale che sulle golene ha individuato diversi punti di “sfioro da monitorare”, ha infine invitato l’ACA a procedere a tutti approfondimenti anche in tali casi, nel più breve tempo possibile.
“Questa riunione nace dal fatto che assistiamo da mesi a una serie di emergenze a causa di immissione di reflui non trattati in alveo / assenza di manutenzione con cadenza assolutamente fuori dal normale – ha commentato il sindaco Marco Alessandrini – Gli obblighi di manutenzione permangono in capo al gestore, il Comune ha messo in campo uno sforzogeneroso e costante, il Vice Sindaco ne è uno dei protagonisti, ogni giorno scopriamo: immissioni abusive; malfunzionamento degli impianti; impianti non attivati e mettiamo in gioco ogni nostra energia per raggiungere l’obiettivo di migliorare la qualità delle acque del fiume e la balneabilità del mare. Sono azioni che in gran parte dovrebbe fare l’ACA, le facciamo noi, ma almeno pretendiamo che non si sversino nel fiume dei reflui anche per interruzione di energia.
Nei giorni scorsi abbiamo scritto in proposito un’articolata missiva all’ACA, inviata per conoscenza anche alla Regione chiedendo risposte a domande che non siamo i soli a volere. Da un anno infatti la Prefettura sollecita un “Piano operativo di emergenza” per affrontare eventi eccezionali relativi sia alla disponibilità idrica, che alle modalità operative in caso di imprevisti versamenti di reflui in alveo, che ad oggi non esiste malgrado il cedimento dello scorso anno, le rotture e i versamenti di qualche giorno fa a causa della mancanza di corrente”.
Per Alessandrini è necessario sapere cosa accade alle condotte e avere chiaro il quadro delle attività di manutenzione e prevenzione di tali eventi, che per la loro frequenza e peso non possono essere considerati come “normali” o di routine, anche alla luce del fatto che in altri contesti territoriali il problema sembra non presentarsi né con tale frequenza, né con tali effetti.
“Noi potremo avere notizie che testimoniano tendenze positive sulla qualità delle acque marine, –spiega Alessandrini– ma il fatto che i dati sul fiume ha alla foce un inquinamento di 10 volte superiore alla situazione a monte ci lasciano senza una tangibile spiegazione. Perché accade? Abbiamo ispezionato, verificato le immissioni sulle sponde, trovato con ACA soluzioni (anche se sarebbe stato logico che fosse stata l’ACA a proporcele), ma è tutto inutile se poi ci sono ripetute immissioni di reflui fuori norma.
Agire su questo fronte è necessario anche per non vanificare e delegittimare l’insieme delle numerose e puntuali iniziative messe in campo dalla Regione e da questo Comune per reprimere abusi e definire le soluzioni per abbattere le immissioni in alveo non autorizzate, azioni, mancate in passato. Pescara è una città che da sempre vive fiume e mare come due dei suoi principali elementi e non può permettersi di considerarli una minaccia per la propria salute e la propria immagine”.