domenica , 24 Novembre 2024

Vinitaly: si chiude la fiera internazionale con i dati di un Abruzzo in crescita. L’Aquila ospiterà il concorso enologico “La selezione del Sindaco”

Verona –  Si chiude oggi la 50esima edizione del Vinitaly di Verona. Le degustazioni hanno coinvolto soprattutto buyers stranieri che guardano di buon occhio la qualità dei vini abruzzesi. In occasione del Vinitaly, il Dipartimento regionale per le Politiche agricole, ha diramato i dati ufficiali della produzione 2015. In Abruzzo si coltivano 32.725 ettari di vigneto, pari al 4,8% di quella nazionale.

La coltivazione della vite si concentra per la quasi totalità sulla collina litoranea, in particolare in provincia di Chieti, dove ricade circa l’80% della superficie vitata; seguono Pescara, Teramo e L’Aquila. Il vitigno più diffuso è il Montepulciano, con quasi 19.000 ettari e copre circa il 75% dell’intera superficie vitata regionale. Seguono i Trebbiani (toscano e abruzzese) con oltre il 30%, mentre più distanti ci sono i vitigni nazionali ed internazionali (Sangiovese, Chardonnay, Cabernet Sauvignon) e autoctoni (Pecorino e Passerina), questi ultimi però sono in forte crescita grazie ai significativi ed interessanti riscontri di mercato degli ultimi anni. Per quanto attiene i vitigni autoctoni, una particolare attenzione merita il Pecorino, che rappresenta ormai da circa un decennio la novità più interessante nel panorama enologico regionale.
L’ultima novità del comparto enoico, presentata al Vinitaly, riguarda le bollicine: il Consorzio per la tutela dei vini d’Abruzzo ha presentato gli spumanti, che hanno riscosso successo da parte degli addetti ai lavori e della critica. Cresce anche l’export della Regione Abruzzo: nel 2015 la produzione venduta all’estero ha superato i 144 milioni di euro, pari a circa il 3% sul totale export Italia, facendo segnare un incremento sull’anno precedente di oltre il 9%.

L’Aquila ospiterà la quindicesima edizione del concorso enologico internazionale “La selezione del Sindaco”

La Città dell’Aquila ospiterà dal 26 al 28 maggio prossimi la quindicesima edizione del concorso enologico internazionale “La selezione del Sindaco”, a cura dell’associazione “Città del Vino”. L’iniziativa è stata presentata questa mattina al Vinitaly di Verona, nell’area istituzionale della Regione Abruzzo, alla presenza dell’assessore regionale alle politiche agricole, Dino Pepe, del presidente dell’associazione “Città del Vino”, Floriano Zambon, e del sindaco di Taranta Peligna (Ch), Marcello Di Martino, in qualità di responsabile organizzativo dell’evento. La scelta dell’Aquila scaturisce dalla volontà di rilanciare il capoluogo abruzzese e favorirne la rinascita dopo il sisma del 2009. Le sessioni di degustazione delle Commissioni internazionali si svolgeranno nei locali della sede dell’ex Optimes, situati in via Campo di Pile. Attesi 80 giudici provenienti da ogni parte del mondo.

“E’ un concorso enologico importante mirato a valorizzare il comparto vitivinicolo abruzzese – ha detto l’assessore regionale Dino Pepe -. Il vino è il miglior ambasciatore per l’Abruzzo dove abbiamo produttori che hanno puntato molto sulla qualità e sulla comunicazione. L’iniziativa ha raccolto l’entusiasmo del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente il quale si è reso immediatamente disponibile per ospitare l’evento”. L’associazione “Città del Vino” abbraccia in Abruzzo 32 Comuni. “L’Abruzzo ha un forte vocazione vitivinicola – ha detto il presidente dell’associazione, Floriano Zambon – la scelta è caduta sull’Abruzzo per due ragioni: premiare le ottime qualità del vino abruzzese e non per ultimo mantenere viva l’attenzione sulle problematiche che ancora permangono dopo il terremoto e dare un segnale di come attraverso la viticoltura di qualità sia possibile rilanciare un’area con forti vocazioni anche enoturistiche”.
Possono iscriversi al concorso solo le cantine in alleanza con il Comune di riferimento dell’associazione; il concorso è pensato per piccole partite di vino (minimo 1.000 massimo 50.000 bottiglie) e con un’attenzione particolare a vitigni autoctoni, anche a vini passiti, vini maturati in argilla e produzioni di qualità delle cantine sociali.

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