La Corte Costituzionale, con una pronuncia storica è intervenuta nel campo del diritto elettorale, riconoscendo che anche questo terreno squisitamente politico deve essere coerente con i principi costituzionali e con diritti politici del cittadino, chiedono i comitati per l’abrogazione dell’ Italicum.
“E’ da qui che bisogna partire per giudicare la sostenibilità del nuovo sistema elettorale” spiegano.
“La Corte costituzionale con la sentenza 1/2014 ha dichiarato incostituzionali due istituti della legge Calderoli:
– le liste bloccate, riconoscendo ai cittadini elettori il diritto di scegliersi i propri rappresentanti esprimendo (almeno) una preferenza;
– – il meccanismo che attribuiva alla minoranza “vincente” un premio di maggioranza senza soglia minima.
L’Italicum finge di adeguarsi alle prescrizioni della Corte –commentano i promotori del no all’Italicum– sia per quanto riguarda le liste bloccate, sia per quanto riguarda il premio di maggioranza, ma in realtà si sbarazza dei paletti che la Consulta ha posto alla discrezionalità del legislatore, riesumando una versione peggiorata del porcellum.
Il Comitato promotore della campagna referendaria è presieduto dal professor Massimo Villone, e ha quale presidente onorario il prof. Stefano Rodotà. Il comitato per la democrazia costituzionale di Pescara ha come presidente l’avv. Franco Sabatini.
Di fronte all’attacco alla Costituzione e ai suoi principi portato avanti dal governo Renzi il coordinamento della democrazia costituzionale sostiene sia il referendum che si terrà il 17 aprile per lo stop alla petrolizzazione del nostro mare sia le raccolte firme su scuola, jobs act, trivelle, inceneritori, beni comuni.
In piazza Sacro Cuore ci saranno i banchetti per i referendum sociali e del lavoro e consigliamo ai cittadini e alle cittadine di sottoscrivere tutti i quesiti.
Vogliamo che questa sia una primavera della democrazia e dei diritti. Cominciamo il 17 aprile con un immenso SI”.