Montesilvano – Sui sigilli posti alla discarica di Villa Carmine, interviene anche il Partito Democratico, che in una nota a firma della Segretaria cittadina, del responsabile ambiente della Segreteria regionale e del gruppo consiliare PD, denuncia le gravi responsabilità amministrative parlando di “latitanza e scarso protagonismo nel gestire situazioni così complesse.
“La grave situazione che si è verificata – scrive la Segretaria cittadina Romina Di Costanzo, insieme agli altri rappresentanti del Partito – ravvisa tristemente la latitanza dell’amministrazione Maragno, al di là dei rassicuranti e autocelebrativi annunci, nell’affrontare le criticità del nostro territorio. Una situazione quale quella della discarica, che insiste su un sito ora di interesse regionale e prima nazionale, che ha visto negli anni dal 2004 un rimpallo di responsabilità, in cui è evidente l’inadeguatezza amministrativa nel gestire una situazione così complessa tanto che nel 2010 il Ministero ha chiesto alla Regione di commissariare il comune per la discarica”.
“Tuttavia nonostante la situazione del commissario, sulle cui responsabilità farà luce la magistratura, – sottolineano – è lampante la mancanza di incisività nel monitorare l’intorno dell’area di competenza comunale e soprattutto porre i giusti riflettori per attenzionare il problema e richiedere fondi necessari alla sua messa in sicurezza e ripristino. L’ultimo intervento di riconsolidamento del manto di impermeabilizzazione e canalizzazione di scolo del percolato fu fatto, con fondi regionali, proprio durante l’amministrazione che gli stessi hanno provveduto a disancionare”.
“E’ ovvio – spiegano gli esponenti PD – che il tema è complesso e impegna un orizzonte temporale di medio-lungo termine, tuttavia è risaputo che l’ecosistema fluviale è strettamente interconnesso con la discarica e dunque avremmo auspicato una maggiore consapevolezza sulla questione. Soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni della buona situazione delle acque superficiali da parte dell’amministrazione, che non ha neppure fatto tesoro delle preziose segnalazioni in sede di commissione di vigilanza da parte dell’associazione Nuovo Saline, che in maniera volontaria provvede ad un prezioso monitoraggio costante del fiume”.
Gli esponenti del Partito locale e regionale lamentano anche l’assenza di protagonismo nel’iter autorizzatorio al progetto del porticciolo del Comune di Città Sant’Angelo. “La stessa latitanza – dichiarano – si è ravvisata nel non partecipare e pretendere di essere coinvolta anche alle conferenze di servizi previste nell’iter autorizzatorio alla progetto dell’approdo turistico proposto dal Comune di Città Sant’Angelo sulla foce del Saline, la cui portata coinvolge ovviamente una parte importante del nostro territorio con risvolti che dovranno essere valutati in campo ecosistemico, ambientale, oltre che socio-economico. Ovviamente con un protagonismo diverso, si potrebbe attenzionare maggiormente gli eventuali impatti sul proprio territorio e negoziare tra le misure di compensazione e mitigazione anche azioni mirate sul proprio territorio alla bonifica di una parte del fiume, a cominciare dalla messa in sicurezza e ripristino della bomba ecologica che vi insiste. E’ ovvio che non sarebbero sufficienti ma una base per avviare con un partenariato più esteso una progettualità di risanamento, intercettando anche fondi europei, che si muovesse a corollario del progetto proponente per la riqualificazione e valorizzazione dell’ambiente fluviale”.
“Tra l’altro – concludono – il contesto fluviale è strettamente connesso con quello marino e dunque azioni di questo tipo sono propedeutiche a qualsiasi intervento di valorizzazione turistica. E’ inutile vantarsi della bandiera verde a misura di bambino, godendo per natura di un’arenile ampio, se poi nulla si fa o si ambisce a fare per salvaguardare i nostri figli da quello in cui si immergono superata la battigia!”