Montesilvano – Sulla recente questione del bando emesso dal Comune per trovare un consulente cui competerà il controllo gestionale interno, si esprime anche il Partito Democratico che, in una nota a firma della Segretaria cittadina, Romina Di Costanzo, insieme ai componenti del gruppo consiliare, Pietro Gabriele e Feliciano D’Ignazio, esprime i suoi dubbi, non nel merito della necessità, per la quale parla di “forte ritardo” quanto più per le modalità che definisce “piuttosto restrittive nella definizione dei criteri di selezione”.
“Bene – dichiarano Di Costanzo, Gabriele e D’Ignazio – che finalmente si dia adempimento ad un forte ritardo omissivo nell’attività di gestione e di controllo interno delle performance già disciplinato dall’art. 147 del Tuel, in ottemperanza del D.L. 174/2012 (convertito nella Legge n. 213), anche in accoglimento delle giuste richieste, negli ultimi due anni,da parte della Corte dei Conti”.
“D’altronde – spiegano gli esponenti del Partito Democratico – la normativa precedente contemplava il nucleo di valutazione, cui però non competeva il controllo gestionale, in capo ai revisori dei conti, cui invece oggi spetta la formalizzazione della contabilità senza entrare nel merito degli obiettivi”.
“Di fatti – continuano – al controllo di regolarità amministrativa e contabile, il controllo di gestione, la valutazione del personale con qualifica dirigenziale e il controllo strategico di valutazione dell’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione di piani e programmi, già previsti dall’art. 147 del D.Lgs. 267/2000, la Legge 213/2012 esplicita tre nuove tipologie di controlli: il controllo degli equilibri finanziari, il controllo sugli organismi gestionali esterni all’ente (in particolare le società partecipate), il controllo della qualità dei servizi. Non a caso, abbiamo più volte chiesto che si facesse chiarezza sull’azienda speciale, sul suo organigramma, in particolare sull’efficacia, efficienza e ed economicità dei servizi, anche alla luce dei recenti licenziamenti”.
“La nuova normativa – ricorda il PD – tra l’altro contempla la possibilità che esso possa essere svolto in forma associata, l’attribuzione della titolarità di tale controllo ad un’unità posta sotto la direzione del segretario comunale, il richiamo nel testo della normativa di un preciso documento sottoposto al controllo e cioè le Linee approvate dal Consiglio”.
“Tuttavia, acclarata la necessità, – dichiarano polemici i tre rappresentanti del partito – ci sembra il risultato di un ‘vestito sartoriale su misura, non da outlet’, sul cui profilo professionale è tale il livello di dettaglio nei requisiti, anche di esperienza accademica, da farci pensare di voler restringere tanto il campo d’azione per l’attribuzione dell’incarico ad personam ad un soggetto già predestinato.Come al solito il Sindaco ha preso una decisione sulla testa di tutti senza consultare neppure la sua maggioranza”.
“Ci pare – concludono – altrettanto anomalo che sia stato proprio il dirigente firmatario dell’atto, il Segretario generale, cui dovrebbe competere il controllo del livello di attuazione della strategia, a prendere parte sulla stampa in prima persona in risposta alle recenti polemiche politiche, come se il controllore dei controlli assumesse in itinere una connotazione politica!”