«Per il futuro di Francavilla, ritengo sia indispensabile compiere un’azione coordinata da parte degli enti locali sovraordinati, in relazione alle esigenze socio-sanitarie espresse dal territorio comprensoriale e cittadino – ha spiegato Stefano Di Renzo -. Da mesi seguo le vicende dell’Istituto e lo scorso 20 marzo ho anche organizzato un incontro tra il Santa Caterina e il manager della Asl di Chieti: l’impegno e la disponibilità ad intervenire ci sono stati, ma adesso abbiamo bisogno di certezze e azioni concrete. Dobbiamo essere uniti per scongiurare la chiusura del Santa Caterina, tenendo presente che la priorità assoluta è tutelare gli utenti disabili e i 75 posti di lavoro del Centro. A poco o nulla servono iniziative come quella dei buoni pasquali: Francavilla non ha bisogno di elemosine, ma di assicurare servizi indispensabili, come quelli offerti dal Santa Caterina».
Francavilla al Mare ospita da circa 40 anni uno degli istituti sanitari privati più importanti dell’area provinciale di riferimento, che svolge assistenza a disabili e a soggetti necessitanti di riabilitazione. Uno dei punti di forza della struttura era la piscina collocata al suo interno, chiusa ormai da circa un anno e mezzo a causa dei danni causati dell’alluvione. L’Istituto offre lavoro a circa 75 famiglie e dà ricovero a circa 30 disabili, oltre a fornire un’attività ambulatoriale di elevata professionalità.
Negli ultimi anni l’Istituto Santa Caterina non ha ricevuto dalla Regione il conguaglio tariffario per gli anni 2014 e 2015, per un totale di circa 1 milione di euro, e senza ricevere a breve detta liquidità l’Istituto rischia concretamente la chiusura e il blocco delle attività. Nel 2015 la Regione ha decretato la riorganizzazione territoriale delle strutture sanitarie che attribuiva al Santa Caterina un budget complessivo di 4 milioni di euro per posti di riabilitazione estensiva e posti per ricoveri in RSA, fondi che consentirebbero la riapertura della piscina e il miglioramento dell’offerta riabilitativa.