Pescara – Dopo aver letto la lettera aperta diffusa ieri dal Vicesindaco della città di Pescara Enzo Del Vecchio il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua critica quanto esposto dall’amministratore definendo tutto “disperata quanto improbabile difesa sull’incredibile vicenda delle omesse ordinanze sulla balneazione.La toppa è peggio del buco”.
Il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua ricostruendo la sua versione dei fatti commenta « L’ARTA fa un prelievo il 21 luglio. L’ARTA per ragioni tecniche ci mette normalmente due giorni per fare le analisi, come ribadito decine di volte in questi mesi dal Direttore tecnico Damiani. Infatti il 23 luglio comunica l’avvenuto superamento dei limiti di legge del prelievo del 21. Due giorni. Del Vecchio sostiene di essere venuto a conoscenza della cosa il 23 luglio stesso alle 19:44.
La legge, in quel momento, obbliga all’emissione di un’ordinanza urgente di divieto di balneazione. Non vi è alcun margine di discrezionalità, tantomeno se dovesse basarsi su di un vaticinio.
Del Vecchio sostiene che “nessun atto di irresponsabilità è stato tenuto da chi aveva la responsabilità di adottare provvedimenti in simili circostanze“ perchè l’ARTA il 23 stesso aveva rifatto le analisi, con risultato conforme. Quello che è centrale è: quando Del vecchio viene a sapere che questo risultato è conforme? Il 23 sera stesso? Il 24? Il 25?
Facciamo notare nella nota di Del Vecchio pubblicata integralmente da Rete8, l’unica lettera in cui non compare la data di trasmissione è proprio la nota ARTA relativa alla trasmissione del risultato del prelievo del 23 luglio.
Quando è arrivato il risultato al Comune? Se tanto ci da tanto, impiegando l’ARTA due giorni per fornire i risultati, non prima del 25 luglio»
Il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua chiede a Del Vecchio “pubblichi la lettera integrale dell’ARTA, con la data di trasmissione al Comune” e aggiunge come “a Rimini dopo un temporale (o addirittura in previsione di piogge intense) chiudono alla balneazione perchè prevedono che il troppo pieno delle condotte non possa essere smaltito dal depuratore (nuovissimo), andando in mare”.
«PER PRECAUZIONE,–sottolinea il ForumH2O– perchè tutta la direttiva comunitaria in materia (Direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione) si fonda sulla precauzione e non su interventi a valle. Cioè funziona tenendo conto dei dati pregressi e di ciò che è prevedibile.
Qui un’amministrazione viene a conoscenza della rottura della principale condotta fognaria che scarica direttamente nel fiume decine di migliaia di mc di liquami e non chiude alla balneazione, anzi, fa l’esatto opposto, chiede di riaprire! Ricordiamo, infatti, che a Pescara l’anno scorso, il tratto dalla Madonnina fino ad Hai Bin (settori denominati come “Via Balilla” e “via Mazzini”) teoricamente erano chiuso alla balneazione dal primo maggio al 19 giugno (via Mazzini) e dal primo maggio al 15 luglio (via Balilla).
L’amministrazione era pienamente a conoscenza di tutto ciò. Avete visto cartelli? Decine di migliaia di persone hanno fatto il bagno in acque vietate alla balneazione per oltre un mese e mezzo».
Il Forum Acqua poi lamenta come dalla lettera non emerge “conoscenza della normativa comunitaria in materia di balneazione, che si fonda sulla PRECAUZIONE”.
«I due tratti in questione (via Mazzini e via Balilla) erano classificati in categoria di qualità “scarsa”–scrivono gli ambientalisti– per la quale la direttiva comunitaria prescrive la chiusura alla balneazione. Solo in casi eccezionali, quando si accerta che le cause dell’inquinamento sono state eliminate, si può provare a riaprire alla balneazione (non bastano le semplici analisi positive).
Ora, l’errore principale è stato CHIEDERE DI RIAPRIRE alla balneazione tratti che, ripetiamo, erano chiusi alla balneazione dal primo maggio 2015.
Infatti via Balilla alla fine della stagione ha avuto oltre il 50% dei campionamenti sopra i limiti di legge. Praticamente abbiamo giocato con la roulette russa, visto che ci sono i famosi due giorni che intercorrono tra prelievo e risultati.
Il 21 luglio, giusto per fare un esempio,–ribadisce il Forum H2O– le persone facevano il bagno a Via Balilla in acque con valori oltre i limiti di legge. La direttiva comunitaria sulla balneazione per questo richiede che l’apertura di un tratto alla balneazione deve fondarsi sulle analisi pregresse, degli anni precedenti. Perchè deve prevenire comportamenti pericolosi per la salute collettiva. Un bravo amministratore deve provare in tutti i modi a non troversi in situazioni come quella del 21 luglio, soprattutto quando tale situazione è pienamente prevedibile. Se non ci riesci, hai già perso, tutto quello che accade dopo non ha senso perchè centinaia di persone il 21 luglio hanno fatto il bagno in acque inquinate.
Sul fiume Pescara si scoprono montagne di scarichi illegali. Tutti sanno da anni del malfunzionamento dei depuratori della val Pescara. Addirittura l’anno scorso da aprile c’era il problema delle plurime rotture della conduttura fognaria. E un’amministrazione lungimirante e sensibile ai problemi dei cittadini che fa? Chiede di riaprire alla balneazione tratti classificati scarsi sostenendo di aver risolto tutti i problemi.
Crediamo, a maggior ragione dopo questa lettera, –conclude il Forum H2O– che l’unica strada percorribile sia quella delle dimissioni, soprattutto per l’atteggiamento assunto dal Sindaco nei confronti di tutti coloro che, dati alla mano, stanno dimostrando le falle della sua aministrazione».
LA LETTERA APERTA DEL VICESINDACO DEL VECCHIO
Pescara balneabilità delle acque, una lettera aperta del Vicesindaco Del Vecchio