«I cittadini, sebbene abbiano espresso la loro posizione sulla fusione, non sono stati messi in condizione di valutare concretamente pro e contro del quesito referendario –spiega di Stefano– la politica avrebbe dovuto trovare la soluzione concreta e più adeguata alle problematiche finanziarie, amministrative o infrastrutturali con cui devono confrontarsi quotidianamente gli Enti, invece di lavarsene di fatto le mani, e scaricando le responsabilità di una scelta tanto delicata sui cittadini stessi. I Comuni limitrofi devono trovare strumenti amministrativi volti a condividere i servizi che possano migliorare la qualità di vita dei cittadini».
Il consigliere del Gruppo misto commenta come trasporto pubblico e gestione dei rifiuti siano settori su cui i Comuni devono lavorare per garantire servizi più efficienti. «I problemi non si risolvono di certo con la fusione, –conclude Di Stefano– ma solo attraverso una condivisione ed una programmazione dei servizi a 360 gradi ampliata non solo a Pescara e Spoltore, ma anche a Città Sant’Angelo, Silvi e Cappelle sul Tavo, lasciando inalterate le identità dei singoli Comuni».