Montesilvano – In una lunga nota che pubblichiamo integralmente, il consigliere comunale di Montesilvano, Gabriele Di Stefano fornisce insieme alle sue riflessioni sul futuro di alcune strutture cittadine la copia del progetto di ristrutturazione di Villa Delfico, le tavole sono datate al 2010, periodo dell’amministrazione Cordoma. Sei anni or sono si era già previsto per la rinascita della storica struttura di definire in quel luogo la nuova sede della scuola Civica di Musica.
Le tavole portano la firma di PROGETTISTI ASSOCIATI con il pool di architetti Domenico Biondi, Gaetano Marzani, Paolo Vandelli ,Vincenzo Vandelli con studio in Sassuolo (MO) a coaudiuvare il lavoro anche le firme degli architetti Silvia Marra e Francesca Ferrari.
«Ho letto sul Centro di oggi alcuni progetti non ancora realizzati come “faremo risorgere Villa Delfico – La Stella Maris sarà sede staccata dell’Accademia di Belle Arti di Roma”.–Scrive il consiglere Gabriele Di Sefano– Anche io nel mio cassetto ho ancora dei sogni da realizzare (Stella Maris, Villa Delfico, stop al cemento selvaggio, si ai servizi, si all’aiuto alle persone svantaggiate, si alla valorizzazione del lungofiume Saline, decongestionamento della via vestina, si alla vocazione turistica di Montesilvano, si alla cultura ecc…).
Leggo sui giornali riguardo a Villa Delfico – “In questi giorni siamo impegnati con i rappresentanti di diversi Enti sovraccomunali, che hanno mostrato interesse sul tema della riqualificazione di questa Villa prestigiosa, per elaborare un articolato progetto”, mi chiedo perché non si utilizza il progetto elaborato ai tempi del Sindaco Cordoma (allego progetto) dove era prevista la realizzazione di usa sede degna della Scuola Comunale di Musica per potenziale la cultura musicale in città aumentando la possibilità ai ragazzi di avvicinarsi sempre più alla musica dando un punto di riferimento ai nostri giovani sperando di trovare tanti nuovi talenti e facendo così, grande opera di socializzazione, immaginatevi questa meravigliosa struttura immersa in un parco verde e rivitalizzata dalla presenza di giovani che suonano e organizzano manifestazioni musicali e culturali.
Ultimamente l’Amministrazione ha tralasciato un po’ la Scuola Comunale lasciando la Direzione Artistica in mano a giovani musicisti non ancora pronti a gestire una struttura non solo di formazione, ma anche di proposta artistica e ho sentito che si vuol dare in gestione la Scuola ad Associazioni private, questo sarebbe molto negativo e farebbe perdere importanza dell’unica realtà culturale della Città.
Stella Maris faremo la succursale dell’Accademia di Belli Arti di Roma?
Leggo sul Centro che l’Accademia di Belli Arti di Roma abbia manifestato la volontà di attivare corsi di alta specializzazione all’interno della Stella Maris.
Scusatemi forse non ho capito, ma cosa vogliono fare corsi oppure fare una sezione staccata?
L’Accademia di Belle Arti dell’Aquila che ne pensa?
Nei mesi scorsi ho letto che si opporrà alla sede staccata di Roma in tutti i modi.
In caso di impossibilità nell’attivare un sede staccata dell’Accademia di Belle Arti non si può ripensare, vista la localizzazione di fronte al mare e la spiaggia libera prospicente, a mantenere la sua prima destinazione e cioè colonia estiva per i bambini, immaginiamo di avere durante il periodo estivo una vera e propria cittadina turistica a misura di bambino, con il conseguente ritorno di immagine nazionale e la possibilità per il resto dell’anno di utilizzarla a scopi di aggregazione, tipo centro diurno per disabili, asili nido, scuola materna e tutto quello per il sociale che manca a Montesilvano e trovare inoltre, spazi anche per la cultura del tutto o quasi inesistenti, oppure farla tornare Casa di riposo così come nel 1950.
Voglio concludere con il Palacongressi che finalmente è tornato in possesso del Comune.
Lancio un paio di idee che potrebbero veramente dare un forte segnale di cambiamento a Montesilvano.
Il Palacongressi nato come struttura per grossi congressi è stato utilizzata malissimo, pochi congressi e soprattutto non si è mai pensato all’utilizzo anche per grandi eventi musicali e non solo.
Esso attualmente è diviso in due parti, una con una capienza di circa mille posti e un’altra con tremila posti.
Perché non ristrutturare la parte più piccola facendone un teatro vero e proprio dove fare rassegne teatrali, folkloristiche, culturali e attività concertistiche sia strumentali che liriche, creando un ampio palco e una buca per l’orchestra?
La parte più grande si lascerebbe a spazio congressuale o per grandi manifestazioni musicali (Concerti di musica leggera, musical ecc. a pagamento)
Vogliamo far crescere Montesilvano? Solo così si potrà cambiare e per quanto riguarda i finanziamenti, bisogna puntare ai finanziamenti europei che da noi non si vedono mai perché, non si fanno mai progetti validi come quelli sopra descritti».
IL PROGETTO DEL 2010
BREVE DESCRIZIONE E FINALITA’ DELL’INTERVENTO
I diecimila metri quadrati del lotto su cui si trova Villa Delfico costituiscono una preziosa risorsa naturale e culturale in un contesto urbano fortemente sviluppato, denso di edifici residenziali e di capannoni commerciali e artigianali. Adeguatamente conservate e valorizzate, la Villa e l’area verde circostante integrate dal nuovo Centro Culturale offrono agli abitanti un luogo in cui trovare nuove opportunità di crescita culturale: una nuova sede per la prestigiosa Scuola di Musica di Montesilvano all’interno della Villa, un grande auditorium e spazi per laboratori e didattica nel Centro Culturale, luoghi per il relax e il ristoro nelle nuove Barchesse.
Il grande parco mediterraneo abbraccia tutti gli edifici, accogliendo e amplificando negli spazi all’aperto le funzioni culturali, didattiche e ricreative. La scelta dell’ Amministrazione comunale di Montesilvano di destinare Villa Delfico a Scuola di musica comunale, comporta uno studio preliminare mirato sia al restauro e alla conservazione del manufatto edilizio, sia alla migliore soluzione del problema acustico. All’ interno della Villa, troveranno spazio le aule dove impartire lezioni di musica, spazi per l’ ascolto, oltre agli ambienti di direzione e segreteria della Scuola. Negli spazi all’aperto del parco, durante l’ estate, si potranno organizzare concerti ed esibizioni musicali. Al piano rialzato i fruitori e visitatori sono accolti alla reception posizionata all’ ingresso principale. A questo piano trovano spazio nei vari ambienti, rispettando l’attuale distribuzione, la segreteria e l’archivio, la direzione, le sale di solfeggio, di musica d’insieme e i servizi. Si prevede il tamponamento murario di alcuni passaggi per rendere indipendenti le varie stanze. I collegamenti verticali si trovano nella parte nord est .
La scala esistente sarà restaurata. Anche al primo piano, dove sono previste le aule didattiche, gli interventi sono i minimi necessari per l’inserimento dei servizi, dei collegamenti verticali e per il riordino delle aperture.
CENNI DI ACUSTICA
Con la decisione dell’ Amministrazione comunale di Montesilvano di destinare Villa Delfico non più a Centro Culturale ma a Civica Scuola di Musica, particolare attenzione dovrà essere prestata al problema della correzione acustica degli ambienti adibiti ad aule didattiche da prevedere già in fase di progettazione. E’ fondamentale per la progettazione di una Scuola di Musica prevedere lo studio dell’acustica dell’edificio, per predisporre i necessari accorgimenti che rendano gli spazi effettivamente funzionali rispetto alla destinazione assegnata.
Le due tematiche di cui occorre tener conto sono il fonoisolamento e il fonoassorbimento. Il fonoisolamento definisce la differenza di livello sonoro tra due ambienti, fattore da controllare per evitare fastidiose interferenze tra ambienti contigui. Il fonoassorbimento è invece la caratteristica dei materiali di assorbire o meno i suoni, e permette di correggere riflessioni e riverberi all’interno di una stanza in modo da ottenere un’acustica adatta alla funzione richiesta (i tempi di riverbero richiesti da un’aula musicale sono diversi ad esempio di quelli richiesti per una sala conferenze).
Per le scuole di musica non esiste una normativa specifica; il primo riferimento è quella generale relativa alle scuole che stabilisce gli isolamenti tra ambienti, poi per le aule musicali la legge rimanda alle normative relative ai luoghi di spettacolo (sale da concerti, teatri…). In questo caso specifico si ipotizza di assimilare le varie sale a sale per esecuzione di musica da camera ove si utilizzeranno strumenti acustici naturali mentre si ipotizzeranno tempi di riverbero più brevi per strumenti elettrificati (in questo caso sono le elettroniche ad inserire il giusto riverbero). Partendo dal presupposto che il primo accorgimento per favorire un buon fonoisolamento è la distribuzione coerente delle funzioni, si propone di disporre a piano terra, insieme agli uffici direzionali e alla reception, le aule di solfeggio, che necessitano evidentemente di maggiore silenzio, e la sala per musica d’insieme, per la quale si prevede un utilizzo saltuario e probabilmente non contemporaneo alle altre aule.
Il primo piano è invece destinato interamente alla didattica, con sale per pianoforte, sale per tastiere e per chitarre e due box fonoisolati per le batterie, poiché questi strumenti emettono onde sonore a frequenza e livello tale da non poter essere mitigate con altri accorgimenti, se non creando una sorta di “stanza dentro la stanza”. Per le altre sale invece, si prevede sia sufficiente la realizzazione di contropareti di cartongesso con intercapedine di lana minerale dove necessario e la messa in opera di strati fonoassorbenti a livello dei solai. Per quanto riguarda i serramenti occorre scegliere tipologie con caratteristiche fonoisolanti adeguate. Per quanto riguarda i tempi di riverbero all’interno delle varie sale, sono state fatte alcune considerazioni: – la dimensione abbastanza contenuta degli ambienti fa supporre che ci siano tempi di riverbero accettabili per l’esecuzione di musica con strumenti acustici; – la presenza di volte a padiglione non dovrebbe comportare eccessive focalizzazioni (sarebbe peggio se fossero volte a botte o a crociera); – per le sale di musica non si prevede in genere un eccessivo fonoassorbimento, per evitare che il suono risulti troppo sordo e smorzato, provocando la necessità di aumentare il livello del volume sonoro dell’amplificazione (con conseguenti problemi di isolamento e fatica del personale docente nonché degli allievi).
Per questi motivi in sede di progettazione acustica delle sale si prevede di fare una prima stima delle modalità di correzione delle riflessioni presenti all’interno dei vari ambienti, utilizzando appositi modelli di calcolo. Si rimanda poi a lavori ultimati la correzione definitiva, con l’eventuale aggiunta di elementi assorbenti o diffondenti, da concordarsi con il direttore della Scuola sulla base delle effettive necessità didattiche e di esecuzione.