“L’obiettivo di questo concorso fotografico è raccogliere istanti del folklore abruzzese per riscoprire l’attualità di un fascino antico – ha spiegato il presidente Antonio Blasioli – Le tradizioni popolari e il folklore sono una risorsa importante, culturale ed anche economica di ogni popolo perché valorizza il territorio locale nel recupero di tutta la sua ricchezza. Queste iniziative sono utili a comprendere il presente partendo dal passato, per avvicinarci alle nostre radici, conoscendo meglio vita, riti, letteratura e le feste che popolano il nostro calendario tutto l’anno. Parliamo di un patrimonio di conoscenze e un sapere indispensabile per scoprire chi siamo e promuovere il turismo culturale, religioso ed enogastronomico.
Il concorso collezionerà immagini di momenti, persone, eventi della nostra collettività nel folklore di oggi per cogliere gli aspetti che caratterizzano la nostra storia. Lo abbiamo promosso perché crediamo che la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale costituisca uno dei compiti fondamentali dello Stato, così come indicato anche dall’art. 9 e dall’art. 117 della Costituzione italiana. E’, pertanto, fondamentale porre in essere ogni azione che possa consolidare la nostra cultura all’interno di quella nazionale: la storia nella storia per non dimenticare la nostra identità. In un epoca di standardizzazione, di omologazione verso una cultura egemone globale, la salvaguardia delle culture cosiddette “subalterne” permette di valorizzare le diversità locali, intese sia come ricchezza turistica sia come patrimonio storico, di identità e possibilità di scambio. Da qui l’importanza della riscoperta dell’ambiente antropico come intreccio di culture materiali e simboliche, di usi, costumi, artigianato, credenze, valori. Le feste popolari tradizionali, alcune delle quali hanno assunto rilevanza nazionale, come quella di Cocullo, si configurano come un deposito di valori, pratiche collettive e dispositivi simbolico-rituali che appartengono in proprio a tutte le società ed epoche della storia e che danno vita ad una sorta di calendario esistenziale con un’affascinante commistione di presente e passato”.
“Reduci da una prima edizione di successo – ha illustrato Antonio Buzzelli, presidente dell’associazione La Genziana – nel 2015 abbiamo ricevuto oltre 800 foto, per oltre 100 partecipanti, siamo ora pronti a rilanciare e a proporre un tema che consentirà a tutti i fotoamatori abruzzesi di tirare fuori dai propri archivi le foto catturate esplorando la spettacolare tradizione etnografica della nostra regione. Abbiamo una ritualità fantastica, che racconta storie, facce, paesaggi e tradizioni in modo davvero scenografico e sono convinto che questo concorso ci regalerà degli scatti imperdibili. Abbiamo sdoganato i confini della città, proprio perché il concorso diventi un modo per fare promozione all’Abruzzo: quello delle processioni di Sant’Andrea e delle feste dei Colli e degli altri eventi pescaresi, ma anche quello dei serpari di Cocullo, delle Farchie di Fara, della corsa degli zingari di Pacentro, del bue di San Zopito, delle Pupe, insomma, l’Abruzzo che si racconta attraverso i suoi riti.
Confermato lo staff dei giudici e promotori fra cui ci sono nostri ex alleivi d’eccezione come Simone Cerio e occhi attenti al bello. Di tempo ce n’è. Si chiude il 30 aprile; a metà maggio la Commissione deciderà e i primi di giugno allestiremo la mostra presso il Museo Vittoria Colonna. Intanto, strada facendo, il concorso si farà notare anche sui social, dove pubblicheremo tutto ciò che arriverà e che c’è da sapere sulla gara”.