La farmacia istituita nel 2005 ricorda Paola Ballarini, è “riuscita”, nel tempo, ad accumulare debiti per più di 570 mila euro e l’avvicendarsi di amministrazioni di destra e di sinistra non sono state capaci “o non hanno voluto affrontare e risolvere per tempo questa situazione” e commenta come l’opposizione grillina in sede di consiglio fu dura ma propositiva.
“Avevamo chiesto di fare un ultimo tentativo.
Suggerimmo di avvicinarla ad un’arteria stradale principale,
di inserirla in una zona commerciale di maggiore reattività,
ma niente di tutto questo fu accettato”.
«La nostra perplessità maggiore derivava da una semplice domanda: perché un privato sarebbe potuto riuscire a rendere produttiva un’attività che per il Comune non lo era? –scrive la Capogruppo pentastellata– Una prima risposta la ottenemmo quando prima dell’affidamento la giunta Maragno dislocò due dipendenti della farmacia (su 4) ai servizi cimiteriali, abbattendo così, in maniera forse “insperata” per il privato subentrante, la principale voce di uscita che negli anni aveva trascinato i conti in rosso.
Adesso arriva la fresca notizia, ma da noi ampiamente prevista, che la farmacista concessionaria chiede (legittimamente) di spostare la sua attività da via Aldo Moro in c.so Umberto 17.
E come per magia quello che per l’ente era una “mission impossible”, per il privato è la cosa più sensata da fare –commenta la Ballarini– sarà così che la farmacia diventerà finalmente produttiva e la città avrà perso una importante risorsa per rianimare le secche casse comunali.