L’Aquila –Festività solenne, per la Beata Antonia, il 28 febbraio prossimo presso il Monastero delle Clarisse di Paganica (L’Aquila). Dopo il triduo di preparazione (25-26-27 febbraio, alle ore 18 S. Messa con Vespro), sabato sera alle ore 21, nella Chiesa di San Bartolomeo, pregevolmente restaurata e nel luglio scorso riaperta al culto, si terrà la Celebrazione del Transito della Beata Antonia, che prepara la Festività.
La Festa – dopo il 6 aprile 2009, per la prima volta con la presenza del Corpo incorrotto della Beata Antonia tornata nel suo Monastero e collocata nella Chiesa di San Bartolomeo – culminerà alle ore 10:30 con la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo metropolita dell’Aquila. La S. Messa sarà animata dal Coro Giovanile Diocesano. Con particolare emozione, dunque, la comunità cristiana dell’Aquila, che ha sempre riservato una forte devozione alla Beata Antonia, potrà partecipare alle celebrazioni della Festività nella splendida Chiesetta di San Bartolomeo annessa al Monastero delle Clarisse, dove è tornato ad essere custodito il Corpo della Beata, rientrando dal temporaneo trasferimento a Pollenza dopo il terremoto del 2009.
La Beata Antonia
La Beata Antonia (Firenze, 1400 – L’Aquila, 1472) è una figura preminente nella spiritualità aquilana e nel contesto del grande movimento riformista del francescanesimo che va sotto il nome di Osservanza minoritica.
Il movimento fu fortemente presente dal 1415 in poi a L’Aquila e in Abruzzo, al centro d’un fenomeno di dimensioni europee con importanti ricadute sulle comunità abruzzesi sia sotto gli aspetti religiosi che per quelli sociali e culturali. Antonia, andata sposa giovanissima ad un coetaneo prematuramente morto a qualche anno dal matrimonio, ebbe un figlio che curò da sola attendendo alla sua educazione.
Poi l’inattesa chiamata alla vocazione, arrivata ascoltando nel 1425 a Firenze la predicazione di Bernardino da Siena. Quattro anni dopo a Foligno entrò nel Terz’ordine francescano regolare.
Richiesta a L’Aquila per fondarvi un Monastero di terziarie, Antonia fu inviata insieme a un piccolo drappello di suore.
Era il 2 febbraio 1433. Rimase alla guida del Monastero di S. Elisabetta per 14 anni, ma la pur intensa vita spirituale non riusciva ad appagare il suo desiderio d’una sempre più profonda contemplazione. Andava così maturando in lei il pensiero di abbracciare la Regola di S. Chiara. Sotto la guida spirituale di Giovanni da Capestrano, il 16 luglio 1447 Antonia, con altre 13 sorelle, entrò nel Monastero dell’Eucarestia, chiamato poi “della Beata Antonia” dopo la morte di lei, il 29 febbraio 1472. Grande splendore Antonia portò all’Ordine delle Sorelle povere di S. Chiara.
Le sorelle della fraternità subirono il fascino del suo esempio e molte di loro offrirono alla Chiesa una vita di santità, come Ludovica Branconio, Giacoma dell’Aquila, Bonaventura d’Antrodoco, Paola da Foligno, Gabriella da Pizzoli, Giacoma da Fossa, tutte proclamate Beate, ed altre ancora.