«Il Presidente della Giunta Regionale pensa di sopperire con iniziative spettacolari al drammatico ritardo con cui la Regione sta affrontando inquinamento fiumi e mare –commenta Acerbo– Nonostante gli slogan della campagna elettorale D’Alfonso non ha combinato nulla e nemmeno l’emergenza dell’estate scorsa ha determinato uno scatto.
Un governo regionale serio a settembre massimo ottobre avrebbe presentato un piano d’azione e un cronoprogramma di interventi a breve, medio e lungo periodo, anzi avrebbe dovuto predisporlo prima visto che ne aveva fatto un cavallo di battaglia elettorale.Invece D’Alfonso ha dovuto attendere l’annuncio della manifestazione indetta dal Forum Acqua e dagli operatori economici per uscire dal torpore.
E lo fa con uno stile che la dice lunga sulla sua psicologia: Mussolini mieteva il grano, D’Alfonso tappa gli scarichi».
«Il tutto oltre che ridicolo –continua Acerbo nella nota– è anche grottesco. Infatti la principale responsabilità della situazione ricade sul partito di D’Alfonso e la sua corte dei miracoli, quel “partito dell’acqua” degli amministratori PD e alleati che ha gestito per un quindicennio ACA e ATO con metodi clientelari, sperperi enormi, corruzione e che ha accumulato un enorme debito.
Non sappiamo a che titolo il presidente vada a tappare scarichi accompagnato da amministratori comunali che sembrano suoi maggiordomi, ma una cosa è sicura: non è con queste trovate che si risanano il fiume e il mare.Avendo denunciato per anni i guasti di questa cattiva gestione del servizio idrico-integrato non possiamo che considerare folkloristiche certe dalfonsate».