Pescara – “Apprezzo l’attenzione dei rinati cittadini attivi Fiorilli e Foschi, che da quando sono usciti dalla vita pubblica non perdono occasione per diventare segnalatori di emergenze all’Amministrazione. Stavolta si dedicano ai possibili scarichi lungo il fiume Pescara, alcuni dei quali esistevano anche durante i cinque anni in cui avevano responsabilità di governo, ma che allora non hanno notato”. Così il vice sindaco e assessore al Demanio di Pescara Enzo Del Vecchio risponde alle segnalazioni su presunte bocche di scarico nel fiume di questi giorni.
«Vorrei tranquillizzarli, sono situazioni note e avviate a soluzione già da diverse settimane, perché questa Amministrazione conosce le priorità a cui dedicarsi e alla propaganda preferisce i fatti e mentre loro andavano a caccia di quegli scarichi, noi eravamo già all’opera per risolverli. –spiega Del Vecchio – La prima delle due condotte da loro “scovate e documentate”, ovvero la minore di diametro altro non è che un canale di scolo proveniente da piazzale Pierangeli che raccoglie anche il troppo pieno dell’impianto di sollevamento ACA e che è stato lì dirottato a seguito dei lavori del Ponte Nuovo, una condotta di cui è stato già programmato il rientro nelle reti del Dk15. In merito alla seconda, uno scatolare in cemento armato, si tratta di una una condotta delle Ferrovie dello Stato realizzata presumibilmente con i lavori della stazione centrale di Pescara e destinata alla raccolta delle acque piovane».
Una condotta ha spiegato il vicesindaco di cui l’Amministrazione è a conoscenza da lungo tempo per la quale ha già attivato interlocuzioni e confronti sia con le Ferrovie che con ACA per farla convogliare al depuratore, situazione nota all’ACA informata con più missive nel corso del 2015.
«Ci siamo fatti parte attiva anche con la dirigenza delle Ferrovie al fine di accelerare la procedura di raccolta anche di questo scatolare per eliminare qualsiasi possibilità di sbocco diretto nel fiume Pescara.–commenta Del Vecchio– Con questa metodica e questa attenzione abbiamo fatto nostra una battaglia, quella contro gli scarichi abusivi nel fiume e per la balneabilità del mare, mettendo in campo azioni di monitoraggio e soluzione che non hanno precedenti nella storica cittadina, battaglia che poteva iniziare molto prima e anche per mano di chi oggi si erge a moralizzatore.
E’ per questo che le lezioni di etica e di buona azione amministrazione possiamo recepirle solo da chi ha davvero qualcosa da insegnarci e non da parte di chi nel tempo di governo che ha avuto a disposizione nulla ha fatto, quel poco che ha prodotto lo ha fatto male, ma oggi, forse sperando che il mondo non ricordi, pensa di poter tornare ad apparire cavalcando un’onda che avrebbe potuto domare da tempo a vantaggio di quel fiume e di quel mare a cui dicono di tenere tanto».