venerdì , 22 Novembre 2024

Rifiuti a Montesilvano. Il PD propone l’avvio di una fase sperimentale di gestione unificata del servizio dei rifiuti 

Camillo Cretarola insieme a Romina Di Costanzo

Montesilvano  – Dopo l’asta, andata deserta per la vendita dei beni di Ecoemme, e la decisione dell’Amministrazione del ribasso dei premi del 20%, critica la reazione del PD che parla di “grave perdita nel processo alienatorio anche in termini di autorizzazioni di cui il parco mezzi dispone e che andrà perduto” e rilancia con la proposta di una prima sperimentazione di servizi di gestione rifiuti congiunta con Pescara e con i comuni limitrofi in vista della futura fusione.

 

“Consci della necessità di una razionalizzazione delle partecipate pubbliche e consapevoli del lacunoso modello di attuale gestione del servizio di igiene urbana in città, che proprio oggi sulla stampa ci espone al paragone di ‘Napoli Due’, – secondo la Segretaria cittadina PD Romina Di Costanzo – riteniamo che uno degli elementi su cui iniziare a innestare un processo di fusione per la Nuova Pescara potrebbe essere proprio l’avvio di una fase sperimentale di gestione unificata del servizio dei rifiuti in sede d’ambito allargata. In questo quadro di superamento delle frammentazioni gestionali localistiche, nell’ottica della nuova governance dei servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani, per ovvie ragioni l’affidamento al privato Tradeco sarebbe accantonato per privilegiare un gestore di maggiore capacità e affidabilità, quale Attiva”.

“Purtroppo, in questo ipotetico scenario, – aggiunge l’esponente PD – la scelta di avviare un processo di alienazione dei beni della società Ecoemme e l’annunciato aumento del ribasso d’asta vira verso l’inesorabile subalternità della città di Montesilvano. Non dimentichiamo che nel processo alienatorio oltre alla svendita dei beni, va a perdersi un patrimonio inestimabile in termini di autorizzazioni all’esercizio di cui la società si è nel tempo dotata”.

Secondo il Partito Democratico “Il contesto di unificazione del servizio si potrebbe estendere alla cura del verde e alla pulizia stradale (anche di pozzetti e caditoie) la cui manutenzione mai come in questi anni ha raggiunto livelli di gestione così scadenti anche alla sola percezione del cittadino, un aspetto che poco si addice ad una città che ambisce alla vocazione turistica.

Ciò potrebbe costituire un ancora di salvezza dando risoluzione ai contratti dei dipendenti della Tradeco, ex Ecoemme, e persino agli ex interinali di Attiva, ancora mobilitati in sciopero permanente o costituire un’opportunità per altri giovani. Tra l’altro anche Ecologica srl alla luce del Decreto Madia andrà a sciogliersi e dunque perché non pensare ad una società unica che inglobi a sé persino la società pubblica angolana Linda, per candidarsi alla gestione di tutto l’ambito?”

Pertanto secondo il PD “Anziché dar luogo alla svendita del patrimonio di mezzi e capacità, l’Amministrazione avrebbe potuto mantenere Ecoemme, una volta cambiate come noto le norme che ne imponevano la soppressione e acquisendo la quota del privato sedersi al tavolo di concertazione non solo con Pescara, ma anche Spoltore e Città Sant’Angelo alla pari e chiedere all’AGIR l’affidamento in house dell’ambito, avendo piena titolarità di mezzi, autorizzazioni, risorse umane e finanziarie”.

“Un amministratore previdente – conclude la nota -avrebbe avuto la lungimiranza di cogliere questa opportunità anziché frenare sull’accoglimento della volontà popolare perché preoccupato di vedere diminuito o non sufficientemente valorizzato il suo ruolo, già anacronisticamente svilito”.

 

L’articolo del 10 febbraio sulla liquidazione Ecoemme

Montesilvano: Liquidazione Ecoemme, fissata l’asta per l’alienazione dei beni

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