«Come sindaci, ogni giorno dobbiamo fare i conti con la realtà, una realtà che ci impone di offrire servizi per le famiglie e di vigilare affinchè il sistema sociale non venga minato nei suoi principi – ha dichiarato il Sindaco Di Primio nel corso del suo intervento -.C’è, invece, chi sostiene che la famiglia sia declinabile a seconda dei propri desiderata.
Sui diritti civili sono pronto al riconoscimento delle coppie di fatto, che non vuol dire equiparare tale unione ad un matrimonio. Ciò che chiediamo e’ che non vengano calpestati i valori fondanti del nostro Paese e della società in cui viviamo. Ecco perché la nostra e’ una posizione che non va a caccia di un facile consenso.
Legata al Decreto, vi è, poi, un’ altra profonda considerazione da considerare: il rischio che esso apra la strada al mercato dell’“utero in affitto”. Quanto rappresenta un disvalore la fecondazione eterologa? – ha proseguito il Sindaco – Una donna che affitta il proprio utero non è forse schiava dei desiderata di qualcuno? Si inizi, con l’ approvazione di questa legge, ad immaginare una compravendita delle schiave degli uteri, “roba” da ricchi e, al tempo stesso, per poveri costretti a ricorrervi perché non avrebbero altri espedienti. La nostra non è una battaglia ideologica ma una battaglia di buon senso.»
Alla conferenza stampa svoltasi nel pomeriggio di ieri sono intervenuti gli onorevoli: Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, Lucio Malan, Barbara Saltamartini, Mario Sberna, Patrizia Bisinella, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi, Rocco Buttiglione, Federica Chiavaroli, Paola Binetti, i quali hanno aderito, insieme a centinaia di parlamentari, al Comitato “Difendiamo i nostri figli”.
Al Family Day, ha annunciato l’on. Pagano, hanno dato la propria adesione esponenti di Chiese Evangeliche, dell’Islam (componenti sciite e sunnite), delle sinagoghe ebraiche e gran parte della società civile.
«Qui alla Camera – ha affermato Pagano – si è creato un fronte trasversale, composto ad oggi da circa 250 parlamentari e da sindaci, capeggiati da Umberto Di Primio, contro il decreto Cirinnà. Una legge che nega i diritti fondamentali dei bambini, legata al soddisfacimento di capricci e nei confronti della quale, ci dicono le statistiche, l’opinione pubblica è a sfavore. Il 30 gennaio sono certo che al Circo Massimo supereremo il milione di presenze.»