«Ora basta! Le continue proteste che giungono dai cittadini e l’incontrovertibile puzza che appesta Pescara da settimane sono la conferma che la situazione è ormai insostenibile. Gli enti devono fare di più, partendo almeno da una decente informazione dei cittadini, rilasciando e pubblicando sui loro siti WEB la documentazione in loro possesso senza passare per il solito teatrino di rassicurazioni generiche, che poggiano tra l’altro su basi oggettive piuttosto malferme.»
Forum H20 e Pescara puntozero intervengono così a commentare lo stato dell’aria pescarese «Asl, Comune, Provincia e Erta: ora basta, tirate fuori i documenti!» sbottano gli ambientalisti.
Le Associazioni ricordano come recentemente il sindaco di Pescara definiva sul suo profilo facebook “miasmi intellettuali” le preoccupazioni dei cittadini.
«Poi le rassicurazioni sul fatto che la puzza non era un problema, –scrivono gli ambientalisti– dichiarazioni puntualmente smentite dalle sentenze della Cassazione fornite da noi cittadini in cui si puntualizzava che in determinate circostanze la puzza, anche senza superamenti dei limiti di legge ai camini, può configurarsi come reato».
Ai primi di gennaio in un lancio dell’ANSA il vicesindaco di Pescara ammetteva l’esistenza di un fermo dell’impianto e anche di uno sforamento dei limiti di legge, informazione commentano le associazioni uscita solo grazie alle domande insistenti del Forum dell’Acqua a latere di un incontro in comune. «Abbiamo registrato subito dopo il lancio un rincorrersi di dichiarazioni tranquillizzanti da parte di ARTA e Provincia. Tanto che in molti si è creato il dubbio sull’esistenza stessa dello sforamento».
In un fermo immagine i dati del superamento?
Ormai noi cittadini siamo costretti a vedere al rallenty i servizi televisivi e a cercare di intepretare tra le righe come in un vaticinio le varie dichiarazioni che arrivano attraverso i media.
Forum H20 e Pescara puntozero evidenziano come in un’intervista a Rete8 in cui Del Vecchio ribadisce l’esistenza di un superamento dei limiti di legge grazie ad alcuni fermo-immagine è possibile identificare una nota dell’ARTA in cui si intravedono dei numeri che paiono riferirsi al controllo con in cui si è registrato il famoso superamento.
(http://www.rete8.it/cronaca/123pescara-sansificio-si-attendono-nuove-analisi/)
«Siamo consci che è degradante trattare un argomento in questa forma ma vi siamo costretti dalla TOTALE inadempienza degli enti pubblici rispetto agli obblighi di trasparenza e pubblicità entrati in vigore dieci anni fa con il Decreto legislativo 195/2005–spiegano gli ambientalisti– questa norma, che deriva da regole comunitarie, impone agli enti di pubblicare sul proprio sito WEB i dati ambientali e dei monitoraggi che detengono (anche se non li hanno prodotti loro, per intenderci) e tutte le autorizzazioni (comprese eventuali provvedimenti interdittivi). A che punto sono i siti ARTA, ASL, Comune e Provincia? Noi non troviamo nulla!
Ribadiamo: qual è il quadro emissivo autorizzato del sansificio? Quali sono i flussi di massa orari per ogni sostanza/parametro? Quali sono stati i monitoraggi a cui è stato sottoposto l’impianto negli ultimi anni? Con quali risultati? Dove sono le copie in odf dei provvedimenti emanati dagli enti?
Per la comunità è devastante dal punto di vista democratico dover fare i conti, oltre che con puzze insopportabili e sforamenti delle emissioni, con l’assenza di documenti ufficiali.
Tra l’altro il parametro generale COT (Carbonio Organico Totale) può nascondere sostanze anche pericolose e, in ogni caso, se esiste un limite di legge da rispettare ci sarà un perchè e, quindi, ogni rassicurazione anche su questo superamento è surreale oltre che irresponsabile».
I fumi ripresi da una videocamera termografica
Forum H20 e Pescara puntozero poi commentano le immagini video e fotografiche riprese dal Forum dell’Acqua al sansificio di Pescara nelle notti scorse con una videocamera termografica (sensibile al calore; nelle immagini dal bianco, al rosso, al giallo, al verde la temperatura scende).
«Di notte è più difficile rendersi conto di quanto accade e per questo può essere utile la termocamera, –spiegano le associazioni ambientaliste– che rileva esclusivamente la temperatura ambientale e non altri parametri. E’ bene precisare che queste immagini servono solo a rappresentare in altra forma quello che tutti i cittadini vedono di giorno, il riversarsi di enormi quantità di fumi nell’atmosfera che poi in parte ricadono sulla città. La composizione, la quantità esatta degli stessi e la rispondenza con i limiti tabellari deve essere valutata dagli enti.
Invece sulla questione puzza, che può essere sganciata dalle considerazioni sui limiti tabellari, invitiamo tutti i cittadini che si sentono in qualche modo colpiti a rivolgersi con segnalazioni agli organi competenti affichè questi valutino la situazione attentamente».