In una nota il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus si congratula con l’Amministrazione Comunale e con i cittadini di Pianella (PE) per l’impegno profuso nella tutela del maestoso Cedrus deodara che si trova alle porte del centro storico e che ogni anno diventa uno splendido albero di Natale addobbato con eleganza.
Si tratta di una iniziativa lodevole che oltre a valorizzare un monumento arboreo lo rende anche protagonista e simbolo delle festività. E’ un esempio di tutela e valorizzazione di un tesoro verde che impreziosisce tutto il paesaggio cittadino; è un’azione che dovrebbe essere intrappresa anche dalle altre amministrazioni comunali, evitando di sperperare soldi inutilmente per alberi tagliati o per montare orribili alberi finti.
“Ogni Comune dovrebbe cambiare strategia, scegliere un grande albero vivo nel proprio centro storico e trasformarlo nel simbolo natalizio”, spiegano gli esperti naturalisti del Co.N.Al.Pa.
“Come associazione –spiegano i coordinatori Co.N.Al.Pa– stiamo promuovendo questa campagna affinchè si ponga fine alla devastazione di tanti splendidi alberi che vengono poi trasformati in feticci usa e getta per 2 sole settimane di feste. In molte situazioni basterebbe realizzare un’aiuola nella piazza principale e piantare un albero per allevarlo, curarlo, vederlo crescere e trasformarlo in un simbolo del paese.”
Secondo l’associazione, oltre ai classici abeti, si possono scegliere cedri come il deodara, l’atlantica o il libani che sono molto simili nella forma al classico “albero natalizio”; oppure puntare sui Taxus baccata, Laurus nobilis o lecci potati artisticamente a cono.
Secondo il Co.N.Al.Pa. il business degli alberi morti e finti usa e getta non fa bene alla natura e non ha nulla di originale perchè va in netta antitesi con la simbologia della rinascita e della vita che è alla base della cultura dell’albero.
Nel comune di Pianella questo concetto è stato ampiamente apprezzato e il lavoro è riuscito benissimo, visto che il Cedrus deodara è stato definito l’albero di Natale vivente più grande d’Abruzzo.