PESCARA – Illustrati in conferenza stampa numeri e passi ulteriori del progetto NETCET: rete per la tutela dei cetacei e delle tartarughe marine nell’Adriatico, finanziato dal programma IPA che ha concluso le sue attività progettuali ed ha presentato nel corso della conferenza che si è tenuta a Venezia lo scorso 3 e 4 dicembre, alla comunità scientifica e non, i risultati del lavoro di questi tre anni, per raggiungere un intraprendente obiettivo che ha accomunato 13 partner: tutelare i Cetacei e le Tartarughe marine che numerosi transitano nei nostri mari, trovandosi spesso a dover affrontare rischi e pericoli dalle attività antropiche, conseguenza per cui li ritroviamo spiaggiati, purtroppo molto spesso, in gravi condizioni o addirittura morti. Questo rappresenta un problema molto sentito in Adriatico e verso il quale l’attenzione e la consapevolezza sono sempre più in crescendo.
Alla conferenza hanno preso parete il sindaco, Marco Alessandrini, l’Assessore alla Tutela del mondo animale, Sandra Santavenere e Paola Di Salvatore, dell’Autorità di Gestione del Programma IPA Adriatic Cbc 2007/2013, Vincenzo Olivieri, responsabile del Centro comunale di Recupero e Riabilitazione “L. Cagnolaro” .
“Un anno fa abbiamo colto con entusiasmo la possibilità di avere il finanziamento per dare concretezza al centro recupero e riabilitazione tartarughe marine a Pescara Colli –ha illustrato l’assessore Sandra Santavenere – portando il mare in collina. Abbiamo fatto un percorso di crescita grazie a cui si è formata una squadra che ha consentito di centrare un obiettivo importante in modo talmente netto che l’Autorità di gestione ci ha chiesto di portare a Venezia, Comune capofila del progetto, il nostro lavoro per chiudere in bellezza la rete Netcet. E sono felice di poter dire che l’obiettivo è stato raggiunto: un traguardo importante ma non scontato perché le difficoltà erano tante e con l’unione siamo riusciti a superale tutte. L’Europa è una risorsa quando riusciamo a cogliere le opportunità che ci dà. Proseguiremo a dare continuità a questo ponte che si è instaurato a beneficio dell’ambiente, anche con altri progetti capaci di fare prevenzione e attività dentro il nostro centro che è divenuto un riferimento importante per l’Italia e ora anche per l’Europa”.
“Sono grata all’Amministrazione e soddisfatta per la riuscita del programma – così ha commentato Paola Di Salvatore – Dietro il progetto c’è una rete di otto stati: Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Albania,Montenegro, Grecia e Italia. E’ stata una sfida importante che i partner hanno conseguito con reciprocità di dialogo. Il nostro compito è quello di controllare che ogni progetto consegua il risultato, non tutti vengono salutati con una pagella di 10 e lode, perché tutti i fondi sono complessi da gestire, ma oggi sono felice di comunicare alla stampa che Netcet ha conseguito i suoi output non solo dal punto di vista finanziario, il progetto ha colto al cuore l’intento europeo di tutelare creature che vivono nel mare Adriatico e si spostano. Grazie alla riuscita del progetto oggi possiamo lanciare anche una sfida: Netcet chiuderà, ma l’Autorità di gestione a gennaio-febbraio farà nuove call perché i progetti arrivino ancora in gara, rilanciando il tema ambientale. Uniremo i progetti che riguarderanno la qualità dell’ambiente e del mare a quelli che agevoleranno un nuovo modo di vivere i trasporti nel mare, affinché nasca un a sensibilità diversa anche in questo campo. Le giornate a Venezia si sono concluse con un altissimo valore scientifico che invita a nuove azioni e a un rilancio per l’asse 2014/2020, spostando l’asse verso il mar Mediterraneo e tirrenico e proiettando i risultati anche in un partnerariato difficile. Concludo ringraziando per la possibilità che ci avete dato di testimoniare la nostra gioia istituzionale nel dare 10 e lode al vostro centro, che ho avuto l’onore di conoscere e di vedere all’opera partecipando al rilascio di alcuni dei suoi esemplari ospitati e guariti”.
“Sono contento di questo importante risultato – ha sottolineato il sindaco Marco Alessandrini – e penso a come l’Europa resti una grande opportunità a cominciare dal recupero delle tartarughe, passando per la tutela della biodiversità, marina e non solo. Una linea di indirizzo che le pubbliche amministrazioni devono tendere è questa, cercare risorse fuori dai propri bilanci per incontrare finalità alte e rivolte a tutto il territorio: siamo contenti per il risultato che ci attribuisce una visibilità internazionale e che rappresenta il miglior stimolo per proseguire su questa strada. L’Europa diventa a Pescara qualcosa di concreto”.
“Come rappresentante del centro studi cetacei, prima rete nazionale degli spiaggiamenti non posso che essere orgoglioso del lavoro svolto – ha concluso Vincenzo Olivieri, responsabile del centro – questo progetto e l’intervento del partner è stato valutato come virtuoso da parte degli altri partner. Il nostro obiettivo è trasformare ogni episodio di spiaggiamento da evento tragico a fonte inesauribile di informazioni, perché abbiamo a che fare con animali liberi e un episodio di spiaggiamento è l’unico momento in cui si possono studiare le minacce che incombono sulle loro vite. In un anno siamo intervenuti su 158 tartarughe e 18 cetacei morti (delfini e uno spiaggiamento di capodogli a Vasto); abbiamo ricoverato 45 tartarughe, alcune sottoposte a terapia e chirurgia e alla fine le abbiamo liberate con 9 eventi che hanno coinvolto studenti, Istituto Zooprofilattico, associazioni e via dicendo. Per quanto siano numeri importanti, non ci illudiamo che così possiamo salvare la specie. Ci fa ben sperare l’attività di divulgazione legata al progetto che ci ha portato nelle scuole, con i pescatori e fra i diportisti, quindi fra tutti quei soggetti che sono coinvolti e devono sentirsi coinvolti perché rappresentano un rischio per le tartarughe e cetacei. Sono tanti i comportamenti scorretti da cambiare: dall’abbandono di plastica, alla pesca da posta che fa annegare gli esemplari che sono polmonati, quindi respirano fuori dall’acqua e solo quando si conoscono da vicino gli effetti che tali comportamenti scorretti provocano si riflette e ci si redime”.