venerdì , 22 Novembre 2024

Reddito di cittadinanza: Marcozzi (M5S) ‘Il PD per fare qualcosa di buono deve copiare, male’

«Comunque siamo soddisfatti, -dichiara la MArcozzi- che seppur non ammettendo pubblicamente che il M5S fa scuola sulla trasparenza, le nostre idee vengano riprese anche dal PD: è una nostra vittoria.

Ma peccato che la stessa Regione Abruzzo, manchi di trasparenza persino nei confronti dei consiglieri regionali eletti che hanno (o meglio, dovrebbero avere) delle prerogative di ispezione e controllo su tutti gli atti della regione, bilancio compreso».

La consiglera pentastellata ricorda come lei stessa abbia scritto (due volte) a quella che definisce ” trasparente ed innovativa direttrice generale”, per rinnovarle l’invito (dopo un anno e mezzo dall’insediamento del Consiglio Regionale e dopo 4 mesi dall’emissione del Parere da parte del Collegio delle Garanzie statutarie) a fornire a tutti i consiglieri regionali le credenziali per accedere autonomamente al SIC (Sistema Informativo Contabile).
Credenziali che servono per controllare il bilancio della regione e la capienza e copertura dei capitoli di spesa, che, a detta del parere rilasciato dal Collegio delle garanzie, non solo rappresentano una prerogativa per tutti i consiglieri ma rappresentano anche un “dovere d’ufficio”.

«Ancora nulla! Dunque l’ufficio parrebbe compiere da oltre un anno una violazione dei propri doveri. -commenta SaraMarcozzi-

Poi c’è il capitolo Reddito di Cittadinanza e il PD pescarese in questo è precursore!

Un progetto pilota per i cittadini di cinque comuni della provincia (tra cui Lettomanoppello, ndr) per sperimentare il reddito da estendere poi, forse, ai cittadini di tutta la regione.

Il pacchetto è confezionato con grandi annunci alla stampa e incontri di dibattito pubblico. In pieno stile PD si annuncia di fare e poi non si fa. Sì perché il reddito di cittadinanza, fulcro dell’idea e dell’azione politica del M5S, è già sviluppato in una Proposta di Legge Regionale depositata dal M5S che al di là della ”annuncite PD” giace impolverato nei cassetti della Regione. I Promotori PD del reddito saranno smemorati, poco attenti o in malafede? Giudicate voi.

In ogni caso possiamo affermare che i cittadini subiscono, ancora una volta, la voglia di protagonismo di un PD che più che alla risoluzione del problema punta all’annuncio facile e a riempirsi la bocca con parole che suonano bene nelle orecchie dei cittadini, ma non sono supportate da una visione politica intellettualmente onesta e soprattutto, da azioni concrete che le rendano fatti e non annunci».

La consigliera regionale M5S poi ricorda come esponenti pescaresi del PD ultimamente abbiano affermato “Lo faremo con i tagli degli stipendi dei consiglieri regionali”
e ironizza, «No, non è uno scherzo! Hanno detto proprio così!

Ed è a questo punto che il copia e incolla del PD si ferma!

Copiare tutto al M5S? Quasi, una cosa proprio non riescono a copiarla: il dimezzamento del loro stipendio! -rimarca la MArcozzi- Probabilmente al PD pescarese è sfuggito anche il fatto che il M5S in Regione ha depositato oltre in anno fa una proposta di legge, boicottata da tutto il consiglio regionale, cdx e csx, anche sul taglio dei costi della politica, che riduce drasticamente gli stipendi e che i. Cinque anni avrebbe portato un risparmio di 25 milioni di euro.

Nel frattempo, noi 5 “grillini”, anche in assenza di una legge che ce lo “consenta”, sin dall’insediamento ci dimezziamo lo stipendio e presto restituiremo agli abruzzesi oltre 200mila euro.

Ora c’è da chiedersi: forse qualche Piddino pescarese, folgorato sulla via per L’Aquila ha trovato nell’etica 5 Stelle la soluzione? Ne sono contenta. Come prossimo passo consiglio di strappare la tessera del PD, visto le prese di coscienza fatte.

Ultimo consiglio: invece di riproporre leggi già proposte, invece di trovare soluzioni già trovate, il PD approvi le leggi del M5S (Dimezzamento Stipendi e Reddito di Cittadinanza) e faccia finalmente il primo gesto d’amore nei confronti di tutti i cittadini abruzzesi! In ogni caso, saranno i cittadini a giudicare».

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