venerdì , 22 Novembre 2024

A Pescara presentazione del libro di Luisa Gasbarri sulla storia dell’Abruzzo

Se il precedente, “101 cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita”, aveva un’impostazione più geografica, legata dunque a luoghi caratteristici o da scoprire nella nostra regione, il nuovo libro, “101 perché sulla storia dell’Abruzzo che non puoi non sapere”, s’incentra su una rivisitazione brillante e moderna di alcuni episodi storici e avvenimenti importanti che oggi più che mai avrebbero bisogno di essere ricordati.

Del resto non si può ricostruire il passato senza ancorarlo al presente che ne è il frutto più diretto: il nuovo libro della Gasbarri punta dunque l’attenzione sui momenti storici più congiunti ai luoghi, benché si tratti talora di luoghi trascurati nonostante il loro grande valore culturale: pensiamo al Castello teramano di Della Monica o ai borghi marsicani.

Chi lo leggerà potrà farsi un’idea della ricchezza del passato dell’Abruzzo e delle vestigia illustri che esso semina ancor oggi intorno a noi: un’opportunità soprattutto per gli studenti, spesso i più desiderosi di apprendere i risvolti meno ordinari di una Storia, a tratti davvero misteriosa.

L’Abruzzo era terra di frontiera, divideva il Nord dal Sud Italia, affacciato sul mare e arroccato sui monti, strategicamente al centro della penisola, quindi non lontano da quella capitale i cui fermenti nei secoli arrivarono lontano. Qui ebbero luogo episodi significativi che cambiarono la Storia della nazione intera, addirittura dell’Europa, come la sconfitta degli Svevi che avvenne sul nostro territorio, insieme ad accadimenti meno noti, ma assolutamente curiosi e imperdibili, come quelli legati alle tante donne che nella nostra regione seppero distinguersi per arte, impegno, tenacia, trasgressione, si pensi alla celebre Madama.

La Storia è fatta di parecchi elementi, non solo di battaglie, guerre, intrighi di corte o politica, ha tanti aspetti da far emergere, tante sfaccettature.
Per il suo dolente perseverare affascinano per esempio l’utopia mazziniana che ravvisava nell’Abruzzo una conquista irrinunciabile per l’Italia da unificare o la rivoluzione del rock realizzata da un teramano sensibile e vitale come Ivan Graziani o ancora quella sportiva davvero epica di un campione teatino grandioso come il Brockton Blockbuster. Si pensi inoltre al Garibaldi abruzzese o allo sforzo ammirevole per un rinnovamento profondo della società che ispirò gli intellettuali ‘miscredenti’.

Alla fine sono però le figure più anonime a imporsi nell’immaginario della scrittrice: i lupari, avventurosi e solitari uomini delle montagne, le donne audaci che, in bicicletta o con le conche in testa, s’ingegnavano a fare le vedette partigiane in un periodo in cui l’essere scoperte costava davvero caro o ancora i pescatori pescaresi, capaci di trasformare un quartiere in un universo di relazioni e solidarietà davvero incredibile.

Nota bibliografica. Saggista, sceneggiatrice, studiosa del pensiero gender e docente di creative writing, Luisa Gasbarri ha inaugurato nel 2005 il genere noir shocking con il romanzo “L’istinto innaturale”.

Autrice di racconti apparsi in volume per diverse case editrici, ha curato lei stessa antologie di narrativa dedicate a scrittori contemporanei.

Per la Newton Compton ha pubblicato con successo nel 2010 il manuale “101 cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita”.
Dialoga costantemente con i lettori dalle pagine del mensile “La Dolce Vita”, che ospita da anni la sua rubrica, Scritto sul Kuore.

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